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Chiomonte. assalto no Tav al cantiere, incendiata legna, lanciati pietre, petardi, razzi e bombe carta

Tav
Un momento degli scontri tra No Tav e forze dell’ordine questa notte, 29 Luglio 2011, al presidio di Chiomonte (TO). ANSA/ DI MARCO

TORINO – In duecento, tutti partecipanti all’annuale ‘campeggio studentesco no Tav’ (in programma nel presidio permanente di Venaus dal 19 al 24 luglio), ieri sera, dopo essersi concentrati nel campo sportivo di Giaglione, hanno raggiunto in corteo, attraverso il sentiero Gallo Romano, la cancellata metallica rinforzata violando l’ordinanza interdittiva del Prefetto di Torino. Urlando slogan contro l’Alta Velocità e contro le forze dell’ordine, i manifestanti hanno ammassato legname e materiale infiammabile proprio davanti al cancello messo a protezione dell’area boschiva interessata al cantiere.

Le fiamme alte quattro metri hanno rischiato di espandersi pericolosamente verso il bosco mentre in 200 cercavano di sfondare e fare irruzione con un tronco usato come ariete mentre altri tentavano con un flessibile elettrico di creare un varco nel cancello. Quindici manifestanti hanno dato inizio al lancio di pietre, petardi, bombe carta e razzi da segnalazione nautica prima di allontanarsi e ricompattarsi con gli altri per far rientro in corteo a Giaglione.

Tra i manifestanti gli agenti della Digos sono riusciti a riconoscere 20 militanti antagonisti che verranno denunciati per violazione del provvedimento prefettizio e, alcuni di loro, anche per accensioni pericolose. Due di questi, una militante catanese e un esponente di Askatasuna, saranno denunciati poi all’Autorità Giudiziaria per inottemperanza al foglio di via obbligatorio dal comune di Giaglione. Sono in corso indagini per individuare anche gli altri responsabili tramite le immagini delle telecamere nascoste nell’area interessata dalla protesta.

Reagisce Salvini: «Chi attacca la Polizia e il cantiere della Tav in Valsusa attacca tutta l’Italia: le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini per bene, l’Alta Velocita’e’ l’emblema di un Paese che vuole andare avanti e non indietro.Nessuna tolleranza per i criminali, mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici. Basta ambiguita’: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazione dei lavori». Per esperienza personale so che, mentre procura e forze dell’ordine agiscono contro le azioni violente dei No tav e degli anarchici, i giudici torinesi non sono altrettanto inflessibili con gli antagonisti e i violenti.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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