Sondaggi confermano gradimento governo, nonostante scontri. Mattarella non escluderebbe elezioni
Sondaggi diversi definiscono le posizioni dei partiti dopo il caso Russia – Lega. Esaminando la situazione che ne risulta possiamo anche trarre qualche prospettiva per il prossimo futuro della nostra politica, tenendo conto che le mosse e la strategia saranno in mano al Presidente Mattarella, che fin dall’inizio ha dimostrato di non essere molto favorevole a un governo di centrodestra, preferendo tentare l’avventura del governo gialloverde, dopo aver cercato inutilmente di avvicinare Pd e M5S.
Partiamo dal sondaggio illustrato sul Corriere della Sera da Nando Pagnoncelli. Che rileva una risalita della Lega, sfiora il 36%, la stasi dei Cinque Stelle fermi al 17,4%, ll Pd al 21,6, un punto sotto le Europee, Forza Italia all’8,2%, Fratelli d’Italia al 6. Le reazioni degli elettori, secondo Pagnoncelli, paiono andare in diversa direzione: gli indici di gradimento, in forte calo tre settimane fa, sono ritornati ai livelli di inizio giugno.
La Lega rimane saldamente al primo posto, con una crescita di quasi tre punti nelle ultime settimane, e si attesta al 35,9% dei voti validi. La vicenda russa non lascia segni, anzi sembra aver compattato l’elettorato. Stabili i 5 Stelle, con un dato di poco superiore al 17%. Nel centrodestra, Forza Italia perde poco più di un punto rispetto al mese scorso e si attesta all’8,2, poco sotto il dato europeo. Fratelli d’Italia, con il 6,96%, si colloca a sua volta leggermente al di sotto del dato europeo. A sinistra il Pd fa segnare un piccolo decremento, attestandosi al 21,6 mezzo punto in meno in tre settimane, un punto circa sotto il voto europeo. La nuova segreteria non ha ancora consolidato il partito e le manifeste differenze di visione emerse più volte recentemente non contribuiscono all’appeal di questa forza.
Di contrario avviso il coevo sondaggio Gpf per La Notizia. Il Carroccio cede l0 0,6%, 5S davanti al Pd, con piccole variazioni di segno opposto. Lega del vicepremier Matteo Salvini paga pegno al caso Moscopoli lasciando sul campo lo 0,6%, mentre il Movimento di Luigi Di Maio che recupera, invece, lo 0,5. Percentuali che, in sostanza, lasciano invariato il gradimento degli italiani nei confronti della coalizione gialloverde, accreditata del 57,3% dei consensi.
Fa segnare un ulteriore incremento il Partito democratico che, pur restando alle spalle del M5S, sale al 22,8% portando a casa un altro mezzo punto percentuale. Forza Italia scende al 7% perdendo lo 0,1, mentre il partito di Giorgia Meloni accorcia ulteriormente le distanze sul Cavaliere salendo al 6,1%.
Non vi sono grandissime differenze fra le due rilevazioni, salvo la diversa valutazione in merito all’altalena del Carroccio, che pur resta sempre attestato intorno al 36%.
Forse anche di questo dovrà tener conto il Presidente Mattarella, al quale il periodico Scenari economici ha attribuito l’intenzione di realizzare un’operazione stile Napolitano, con Draghi premier e Conte Commissario Ue. Ma il Presidente, secondo alcune indiscrezioni de La Verità, non escluderebbe neppure lo scioglimento estivo delle Camere entro fine mese, con elezioni possibili il 29 settembre, ma sembra ipotesi ormai tramontata. Più percorribile il ricorso alle urne nei primi mesi del 2020. Un lancio dell’Agenzia Reuters del 19 luglio, ore 14,31, che attribuiva la notizia a una fonte politica, suonava così: «Mattarella, ha aggiunto la fonte, ha già fatto sapere che o si va a votare presto, in modo da avere un governo in carica per ottobre, oppure nei primi mesi del prossimo anno, in modo da non far saltare la manovra di bilancio per il 2020».