Conte interviene al Senato sui fondi alla Lega, il suo discorso interrotto dalle urla di alcuni senatori
Informativa del premier Conte in Aula sulla vicenda dei fondi russi. «Sono qui per il rispetto di quest’Aula. Se oggi sono qui davanti a voi è in ragione del mio ruolo, è per il profondo rispetto che nutro nei confronti di quest’Aula. Non mi sono mai sottratto all’interlocuzione con il Parlamento. Il confronto è la vera essenza della nostra forma di governo. E a questo consesso tornerò ove mai dovessero maturare le condizioni per una cessazione anticipata del mio incarico».
«Sulla base delle informazioni disponibili alla presidenza del Consiglio posso precisare che il signor Savoini non riveste e non ha rivestito incarichi formali di consulente esperto di questo governo. Era presente a Mosca il 15 e 16 luglio 2018 a seguito del ministro Salvini. Salvini è stato presente a Mosca anche il 15 luglio 2018 per la finale del mondiale di calcio e il 16 luglio 2018 per l’incontro con le controparti russe. In quella occasione fu notificata alle controparti russe dalla nostra ambasciata la composizione della delegazione italiana su indicazione del protocollo del ministero dell’Interno: la delegazione ufficiale comprendeva anche il nominativo del signor Savoini».
Sulla Russia «la nostra linea è sempre stata coerente, non ci sono elementi che mi facciano dubitare circa un indebito scostamento di uno o più membri del governo dalle linee stabilite. Mai alcuna forza del governo avrebbe potuto avere la possibilità di intrattenere rapporti di parte con altri Paesi. Ciascuna forza politica è libera di coltivare rapporti. Mi sono sempre adoperato affinché gli interessi di parte fossero vagliati al filtro degli interessi nazionali. Su questo sono esigente». L’intervento del premier è stato interrotto diverse volte dalle urla di alcuni senatori. «Ho fatto una premessa sul rispetto che nutro nei vostri confronti e di questa Aula – ha risposto Conte – Capisco che possa non essere reciproco, ma chiederei di concludere. Volete che riferisca o interrompo qua?».
I senatori del M5S sono usciti dall’Aula quando il premier Giuseppe Conte ha iniziato il suo intervento sui presunti fondi russi alla Lega. «La protesta, ha spiegato il senatore pentastellato Michele Gianrusso, è legata «alle dichiarazioni di Conte sulla tav. Ribadiamo il nostro rispetto per il Presidente Conte ma oggi non era lui a doversi presentare nell’Aula del Senato per rispondere all’informativa sul caso Russia-Lega». È quanto si legge in una nota del M5S che spiega le ragioni per cui i senatori del Movimento non sono in Aula.