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Carabiniere ucciso: folla alla camera ardente. Autopsia: 11 le coltellate inferte

La moglie del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega accarezza il feretro

ROMA – Hanno sfidato il temporale, a Roma, per l’ultimo saluto al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Una folla composta si è radunata in Piazza del Monte di Pietà per dare l’ultimo saluto al vice brigadiere Mario Cerciello Rega , ucciso due notti fa. Fino alle 20.30 sarà possibile rendere omaggio al 35enne nella cappella di piazza Monte di Pietà, a pochi passi dalla caserma dei carabinieri di piazza Farnese dove da anni Rega prestava servizio.

MOGLIE – In tanti hanno in mano dei fiori, altri si fanno il segno della croce, altri ancora si chiedono come sia stato possibile morire così. Verso le 15:30 è arrivata la moglie, i due si erano sposati da un mese. Stretta in un tailleur pantalone blu, sotto una camicia bianca, la moglie Rosa Maria veglia il feretro del marito. I suoi occhi sono gonfi per tutte le lacrime. Intorno a lei, immobile nel suo dolore, il viavai delle migliaia di persone e appartenenti alle forze dell’ordine che sono venuti a dare l’ultimo saluto al vice brigadiere ucciso il 26 luglio.

AUTOPSIA – Sono state undici in totale le coltellate inferte, secondo l’accusa, da Elder Finnegan Lee al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Il dato è emerso dall’ autopsia svolta all’istituto di medicina legale della Sapienza. In un primo momento i colpi che hanno raggiunto il carabiniere sembravano otto ma l’esame autoptico ha individuato altri tre fendenti. Secondo l’autopsia Cerciello Rega è deceduto a causa della forte emorragia.



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