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Odio contro gli sbirri: Klaus Davi, alcuni video e giochi alimentano questa cultura fra i giovanissimi

Tear
(Da YouTube)

SAN LUCA (Rc) – Non ci sono soltanto le ordinanze e le sentenze di una parte della magistratura che alimentano la ribellione contro le forze dell’ordine, ma si fa sempre più strada una cultura, sostenuta soprattutto da ambienti della sinistra, anarcoinsurrezionalisti, ambienti di intellettuali radical chic e parenti delle vittime, che predica la denigrazione dei tutori della legge e indirettamente fa crescere l’avversione, quasi l’odio, contro le divise.

Lo conferma Klaus Davi, imprenditore della comunicazione e consigliere comunale di San Luca (Rc), un comune particolarmente soggetto all’azione della criminalità. «Senza voler essere un bacchettone né voler imporre a priori alcuna censura, credo che andrebbe promossa anche una riflessione su quei contesti culturali in cui si promuove l’odio contro polizia, carabinieri e forze dell’ordine. Lo dico da consigliere comunale di San Luca, una realtà complessa dove si sta facendo strada la cultura della legalità grazie anche a un’azione culturale con le scuole e le generazioni più giovani. Certo, quando guardo certi contesti ludici come ‘Riot’ il cui unico obiettivo è seminare odio e disprezzo verso gli ‘sbirri’, qualche riflessione andrebbe fatta. Ripeto: non voglio imporre nulla ma solo riflettere su quale cultura stiamo diffondendo presso i giovanissimi. Non è un caso che su questo siano intervenuti anche i sindacati di Polizia», conclude.

Ma video di tal genere sono accessibili su youtube, ad esempio un video è intitolato «Tear me down – Più sbirri morti», una cultura e frasi ad effetto che possono influenzare, e purtroppo influenzano, giovani sbandati e non. Che reagiscono con violenza alle Forze dell’ordibne, l’assassinio del vicebrigadiere Cerciello ne è una prova lampante.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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