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Strage di Corinaldo: indagato in un video con Sfera Ebbasta. Il Trapper: «Che schifo»

Il fermo immagine tratto dal video pubblicato dalla Gazzetta di Modena. Pochi secondi di una clip in cui Sfera Ebbasta viene affiancato da quello che crede un fan

ROMA – Strage di Corinaldo: viene fuori un video dove, in un autogrill lungo l’autostrada, un gruppo della banda dello spray si imbatte nel trapper Sfera Ebbasta. L’incontro, casuale, era già emerso nei giorni scorsi dalle carte dell’inchiesta di Ancona che ha portato all’arresto di sette persone ma ora spunta un video. Lo pubblica la Gazzetta di Modena: si tratta di pochi secondi di una clip in cui Sfera Ebbasta viene affiancato da quello che gli sembra un fan. Quel giovane a caccia di selfie appena dietro di lui è invece Ugo Di Puorto, uno dei giovani indagati per la strage alla Lanterna Azzurra dove – secondo l’accusa – avrebbe provocato sei morti con i suoi complici. Nella clip Ugo incalza il trapper che risponde: «Yeah, the king, Sfera Ebbasta». Sfera mima il gesto del cucirsi la bocca e Ugo dietro: «Sta facendo i soldi mentre voi parlate, parlate, guardatelo».

Il video, riporta la Gazzetta di Modena, sarebbe stato postato dallo stesso Di Puorto sul suo profilo Instagram, poi rimosso, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre. Ma la collocazione temporale viene smentita categoricamente da Shablo, Pablo Miguel Lombroni Capalbo, manager di Sfera Ebbasta: «L’episodio ripreso nel video su cui Sfera ha già espresso una sua opinione, è avvenuto in un’altra giornata che non è possibile collocare nel tempo, considerato il numero di foto e video che Sfera concede».

Il trapper in una storia sul suo profilo ufficiale Instagram commenta così il video: «Incontro migliaia di persone ogni giorno che mi chiedono una foto, l’idea di aver incontrato anche uno di quei pezzi di merda mi fa davvero schifo, tanto quanto la disinformazione che viene fatta in questo Paese. Hanno provato e proveranno ad infangare il mio nome, ma la cosa non mi disturba perché la soddisfazione di sapere che quei mezzi uomini (se così si possono definire) sono stati presi è l’unica cosa importante».

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