Nave Mare Jonio torna in pista per raccattare migranti. Chiede fondi per riempire la cambusa
ROMA – Come se non bastassero le varie Sea Watch, Open Arms, torna in pista anche la nave Mare Jonio di Mediterranea, dopo il finto sequestro della magistratura siciliana, servito solo a far sbarcare i migranti. E minaccia di tornare in mare per raccattare migliaia di presunti naufraghi da portare nelle braccia di Salvini. Per questo chiede alla comunità buonista l’elemosina di 150.000 euro per completare i preparativi e veleggiare verso la Libia, attenta al richiamo dei battelli e dei gommoni in difficoltà.
«Dopo più di 2 mesi di sequestro, la nave Mare Jonio è libera, quasi pronta per salpare alla volta del Mediterraneo centrale. Una nuova missione di monitoraggio e denuncia di quanto avviene nella frontiera più letale del mondo, senza mai sottrarsi all’obbligo di salvare vite e portarle al sicuro. Salperemo nonostante le multe, i divieti e i decreti. Perché l’umanità non si ferma con le minacce o le ingiunzioni». È quanto si legge sul sito web di Mediterranea Saving Humans, la rete delle associazioni italiane che con Nave Mare Jonio e Nave Alex nei mesi scorsi ha monitorato il
Mediterraneo centrale, salvando vite, e che lancia una nuova campagna di sottoscrizione popolare.
‘«Ci sono però serbatoi da riempire, cambuse da rifornire, equipaggi da comporre – prosegue Mediterranea – e attrezzature indispensabili al salvataggio da acquistare. Per tornare in mare, per farlo subito, c’è bisogno del sostegno di tutte e tutti. Per farlo, per riempire Mare Jonio e metterla in sicurezza, servono 150mila euro. Ognuno può dare
il suo contributo: donare è un atto di umanità. ‘Chiediamo di aiutare Mare Jonio a tornare a navigare – conclude
Mediterranea – perché è salvando gli altri che ci salveremo insieme».