Open Arms: Tar Lazio autorizza sbarco a Lampedusa. Furia di Salvini
ROMA – Per Salvini è proprio un periodo nero. Dopo la sconfitta al Senato, adesso il Tar Lazio sospende il decreto sicurezza autorizzando l’attracco di Open Arms a Lampedusa. Ormai in Italia la politica la fa la magistratura, che sospende i provvedimenti governativi a suo piacimento, soprattutto quando questi provengono da una certa parte politica. E in particolare in tema d’immigrazione. Le sinistre trinariciute gridano al pericolo di un ritorno della dittatura fascista, ma fanno finta di no vedere che ormai siamo in regime di dittatura della magistratura, che fa il bello e il cattivo tempo a suo piacimento.
Il Tar del Lazio ha concesso l’attracco della Open Arms nel più vicino porto sicuro, cioè quello di Lampedusa. Secondo quanto riporta l’Ansa, la Open Arms ha fatto sapere che il divieto d’ingresso è stato sospeso per permettere il soccorso dei migranti a bordo della nave. La Ong spagnola ha fatto ricorso al Tar nella giornata di ieri, che ha immediatamente “riconosciuto la violazione delle norme di Diritto internazionale in materia di soccorso e la situazione di eccezionale gravità e urgenza dovuta alla permanenza protratta in mare dei naufraghi”.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha prontamente commentato su Facebook la vicenda: “C’è un disegno per tornare indietro ed aprire i porti italiani, per far tornare l’Italia ad essere il campo profughi d’Europa. Ditemi se è normale che una nave Ong spagnola in acque maltesi si rivolga ad un avvocato di un tribunale amministrativo per chiedere di sbarcare sulle nostre coste! Nelle prossime ore firmerò il mio NO perché complice dei trafficanti non voglio essere”.
Anche il premier Giuseppe Conte avrebbe sollecitato il ministro dell’Interno Matteo Salvini a intervenire sulla vicenda della nave Open Arms, ferma in mare da 13 giorni al largo di Lampedusa. Salvini ha dichiarato ad alcuni giornalisti: “Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di immigrati a bordo di una Ong che, però, è una Ong straniera in acque straniere. Gli risponderò garbatamente che non si capisce perché debbano sbarcare in Italia”.
Furbescamente la Ong spagnola aveva diffuso la notizia che le condizioni sulla Open Arms sarebbero in rapido peggioramento, con l’emergere di rischi di risse a bordo e il diffondersi di malattie per la scarsa igiene. 150 migranti sono bloccati a bordo dell’imbarcazione in balia del mare che non mostra clemenza. Oscar Camps, fondatore della Ong spagnola Open Arms, ha dichiarato in un’intervista alla radio Cadena Ser: “Non so quanti giorni resisteremo, potremmo avere tra mezz’ora uno scontro e un ferito grave, o peggio qualcuno potrebbe morire a bordo a causa di violenza. Sarebbe un dramma, sarebbe imperdonabile”. Camps ha precisato: “Bisogna ricordare che hanno subito torture, violenze, abusi di ogni tipo, schiavitù”. Si tratta dunque di persone che convivono in grande tensione, e i conflitti possono insorgere per il cibo, l’acqua, o la fila nei bagni che sono soltanto due. Ma se una nave non è adeguata al soccorso occorre che le autorità dello Stato di bandiera impediscano quest’attività.