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Scuola: insegnanti i meno pagati del pubblico impiego, il fallimento degli ultimi governi

ROMA – «La Ragioneria dello Stato certifica la sconfitta della scuola pubblica. Insegnanti e Ata tra i meno pagati dei dipendenti pubblici e quasi il doppio il tasso di precarietà. A niente sono servite le politiche sul reclutamento attraverso concorsi straordinari degli ultimi anni, né risolverà niente l’accordo coi sindacati di aprile che, peraltro, potrebbe non vedere mai la luce vista la crisi di Governo. E la Commissione Ue si prepara a multare l’Italia sull’abuso dei contratti a termine».

A rilevarlo è il presidente Anief, Marcello Pacifico, secondo si tratta della «prova del fallimento delle politiche scolastiche degli ultimi Governi. Basta un programma in sette punti per cominciare a rispondere a questa emergenza – spiega l’Anief – 1) sbloccare i soldi destinati alla scuola dalla legge 133/2008 per aumenti di almeno 200 euro mensili e immediati; 2) assumere su tutti i posti vacanti anche di Quota 100 e in organico di diritto o in deroga su sostegno; 3) salvaguardare i ruoli a qualunque titolo già assegnati, in caso di superamento dell’anno di prova; 4) stabilizzare tutti gli idonei dei concorsi ordinari e straordinari e i precari con 36 mesi, i docenti dalle graduatorie di istituto e gli Ata, educatori, assistenti alla comunicazione al pari dei lavoratori delle cooperative; 5) favorire una mobilità ordinaria, annuale con passaggi di ruolo e passaggi verticali; 6) garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo sancita dalla giurisprudenza; 7) avviare concorsi ordinari regolari con graduatorie nazionali»

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