La Commissione Ue sta alla finestra, e attende la presentazione della legge di bilancio
La prassi delle austere stanze del potere di Bruxelles, am bito comunitario, è come noto, quella di non intromettersi ufficialmente nelle vicende politiche interne di uno Stato membro, caldeggiando l’ascesa al potere di una o di altra maggioranza. Ma è ed è stato chiaro a tutti che le Commissioni europee hanno molto gradito l’avventi di governi di centrosinistra o tecnici alla Monti, osteggiando quelli di centrodestra o cosiddetto sovranisti, come quello di cui fa ancora parte Matteo Salvini o come quello guidato da Berlusconi nel 2011.
Si profila adesso la formazione di un nuovo esecutivo appoggiato dal Pd, dal M55 e possibilmente da Forza Italia, il quale raggrupperebbe i partiti che a Strasburgo hanno votato la fiducia alla signora von der Leyen (si veda Il Sole/24 Ore del 17luglio), che non sarebbe ovviamente malvisto dalla nuova commissione che si sta formando a guida proprio di Ursula von del Leyen.
I rapporti tra Bruxelles e Roma sono stati difficili in questi mesi. Per ben due volte, prima nel dicembre 2018 e poi nel maggio 2019, le parti hanno dovuto negoziare correzioni ai conti pubblici, mentre il vice premier Matteo Salvini non ha mancato di criticare il ruolo e i poteri della Commissione europea, soprattutto in tema d’immigrazione.
Si può quindi presumere che l’idea di un nuovo governo più europeista sia visto con favore, tanto più che entro il 26 agosto l’Italia dovrebbe designare il suo prossimo commissario europeo. Naturalmente, il rischio è che questo nuovo esecutivo possa rivelarsi instabile quanto quello entrato in crisi ufficialmente ieri, tanto più che godrebbe di una maggioranza incerta. L’alternativa, ossia di organizzare elezioni anticipate, è ricca di incognite.
Non è chiaro se il voto darebbe la vittoria alla Lega, ma certo è una possibilità concreta. A Bruxelles e in altre capitali, l’ipotesi è vista con preoccupazione, visti i toni euroscettici del partito di Matteo Salvini, favorito nei sondaggi.
Si pensa comunque già al prossimo appuntamento per la presentazione della legge di bilancio. le regole comunitarie prevdeono che a Finanziaria debba essere presentata a Bruxelles entro il 15 ottobre. Nel caso di “governo senza i pieni poteri”, quindi dimissionario, l’esecutivo deve presentare un progetto di bilancio a politiche immutate. Spetterà poi al successivo governo coni pieni poteri a presentare una Finanziaria aggiornata.
Bruxelles ha comunque l’obbligo di esprimersi sulla Finanziaria entro il 3o novembre, ma in passato, nel caso di transizioni di potere, la Commissione ha stemperato giudizi definitivi in attesa del testo definitivo, soprattutto se il compito spettasse a un più gradito governo giallorosso.