Skip to main content

Firenze, Questura: commemorato Giuseppe Cangiano, Commissario di PS, vittima del dovere

FIRENZE – Stamane, nel Salone d’Onore della Questura, che e’ attiguo alla Sala Riunioni che gli e’ dedicata, e’ stata commemorata la figura del Commissario di PS Giuseppe Cangiano, vittima del dovere; il Funzionario, che riposa nel Cimitero delle Porte Sante di San Miniato al Monte, e’ insignito di medaglia d’argento al valore civile alla memoria. Il riconoscimento fu consegnato ufficialmente alla vedova sig.ra Argia Cipriani il 21 aprile ’25, alla presenza di un Ministro del Regno e di Autorità civili e militari, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio dal sindaco del tempo Garbasso.

E’ stato il questore Armando Nanei a fare personalmente gli onori di casa ad alcuni parenti e affini del valoroso Commissario che non sono voluti mancare alla annuale funzione religiosa celebrata dal cappellano mons. Luigi Innocenti. Tra gli ospiti il vice prefetto vicario Tiziana Tombesi, in rappresentanza del prefetto Laura Lega. Una cerimonia sobria, semplice, intesa ad onorare la memoria del dr. Cangiano e a tramandarla alle giovani leve della Polizia di Stato.

Fra un anno ricorrera’ un secolo da quel tragico pomeriggio domenicale del 29 agosto 1920. Il vile attentato – che suscitò grandissima emozione e commozione nella intera cittadinanza – si consumò in Piazza Vittorio Emanuele, oggi della Repubblica, durante un servizio d’ordine pubblico: erano quelli gli anni turbolenti c.d. del biennio rosso, si veniva fuori dal primo conflitto mondiale, tante erano in Italia le tensioni sociali presenti e latenti. Un colpo di pistola sparatogli a bruciapelo da un anarchico, mentre egli tentava con la persuasione d’indurre i dimostranti più facinorosi alla calma, troncò la sua esistenza. Aveva 44 anni.

Un martire purissimo della Pubblica Sicurezza, sul cui vissuto Vincenzo Bonito pubblicò un interessantissimo articolo sulla rivista Polizia Moderna del febbraio 1958. Giuseppe conseguita la laurea in giurisprudenza entra nell’Amm.ne della PS il 18 marzo 1905, dopo una esperienza da giornalista e poi da segretario particolare di un politico, l’on, conte Roselli . Un investigatore di razza, con uno stato di servizio impreziosito da tre promozioni al merito e da dodici encomi. Un funzionario che riscuoteva la piena fiducia del questore comm. Tarantelli e dal quale, dopo varie positive esperienze alla delegazione del Pignone, alla squadra mobile, alla buoncostume, si vide affidare la direzione del Commissariato più importante della città, quello di San Giovanni: all’epoca la sede era in piazzetta S.Biagio, oggi piazzetta di Parte Guelfa.

Ma come era abile, operoso, sagace nell’attività professionale così Peppino – come era affettuosamente chiamato dagli amici – era amorevole, disponibile, attaccato alla famiglia da cui era addirittura idolatrato: la moglie Argia e i tre giovani figli Matilde undicenne, Bianca di 9 anni e Renzo di 7 a cui la sventura sottrasse crudamente il genitore in quel tragico pomeriggio di agosto.


Sergio Tinti

già Comandante Polizia Stradale della Toscana

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741