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Franco Gabrielli durante la sua visita a Fivizzano

Totoministri: Lucrezia Reichlin o Rossi all’economia, Gabrielli o Morcone al Viminale. I nomi nel taccuino di Conte

Franco Gabrielli durante la sua visita a Fivizzano
Franco Gabrielli: si fa il suo nome per il Viminale

ROMA – Ministri tecnici? Beppe Grillo, in una telefonata con Di Maio, ha precisato che non intendeva togliere lui, ma indicare competenze di alto profilo per i dicasteri nei quali occorre grande competenza. Di Maio, dunque, potrebbe restare. La partita è ancora aperta. Deciderà, ovvio, il presidente incaricato, che comunque è arrivato a Palazzo Chigi, e ora riportato con fermezza, proprio da Di Maio. Il braccio di ferro resta: il Pd propone Dario Franceschini e Andrea Orlando. Sottosegretario alla presidenza potrebbe essere Paola De Micheli, politicamente vicinissima a Zingaretti, nonostante che il M5S spinga per confermare Vincenzo Spadafora.

In ogni caso il Conte bis che si profila sotto il segno della ‘discontinuità, anche se, molto probabilmente, alcuni esponenti del precedente esecutivo, ossia i grillini, resteranno in carica. I dem chiedono il ministero dell’Interno: in pole il capo della polizia, Franco Gabrielli (che avrebbe il gradimento di Matteo Renzi) e Mario Morcone. Ma sarebbe sempre in corsa Marco Minniti, politico vero, che ha ricoperto la carica prima del ciclone salviniano. Per il ministero dell’Economia, per il quale comunque serve il gradimento del Quirinale, si profila un cambiamento: fuori Giovanni Tria e new entry. In pole ci sarebbero il ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco, e l’ex direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi. Tra i nomi che circolano in queste ore, figurano tuttavia anche Carlo Cottarelli, l’ex presidente dell’Istat, Enrico Giovannini e l’economista Lucrezia Reichlin, figlia di due comunisti di lungo corso: Alfredo Raichlin e di Luciana Castellina. Era stata indicata anche nel teorico governo di Mattarella che sarebbe nato se non si fosse palesata, un anno fa, l’alleanza, ora rotta, Lega-M5S. Lucrezia Reichlin è stata anche ribattezzata, proprio per il babbo ex Pci e già direttore dell’Unità, e della mamma, area Manifesto, la principessa comunista. Il curriculum? Eccolo: docente alla London Business School, ex direttore generale alle ricerche della Banca centrale europea, editorialista del Corriere della Sera, opinionista nei talk-show e nome di punta del board Unicredit – si era guardato a lei anche per i vertici Rai. Ma evidentemente era in pole per cariche prossime venture. Ora il suo nome verrebbe riproposto.

Per la Farnesina, ossia il ministero degli esteri, si è fatto il nome di Paolo Gentiloni, che però potrebbe diventare anche commissario europeo. Luigi Di Maio (se non facesse il vicepremier) potrebbe anche andare alla Difesa, mentre alla Giustizia potrebbe essere confermato Alfonso Bonafede, o, in alternativa, Orlando. Riccardo Fraccaro potrebbe spostarsi dal ministero per i Rapporti con il Parlamento a quello delle Riforme. Mentre il capogruppo 5S al Senato Stefano Patuanelli potrebbe prendere il posto di Danilo Toninelli alle Infrastrutture. La pd Marina Sereni potrebbe essere invece la prossima ministra per l’Istruzione. E ancora: si parla di Delrio per le infrastrutture e di Martina per un ritorno al ministero dell’agricoltura Nomi messi lì, tipo calciomercato? No, vengono tutti fuori da ragionamenti dei due schieramenti. Se ne discute in Parlamento, ma anche nei ristoranti romani. C’è perfino chi ha scritto la squadra di Conte su un tovagliolo. E i cronisti sono andati a cercarlo perfino nella lavanderia.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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