Governo: su piattaforma Rousseau voto da brividi. Forte indecisione. Hastag grillini: #dimaiovicepremier e #dimaiononmollare
ROMA – Brividi per il voto sulla piattaforma Rousseau. Il dibattito fra gli iscritti al M5S infuria. Ci sarebbe forte incertezza. Lo avrebbe detto, a quanto riferiscono diverse fonti, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, nell’incontro a Palazzo Chigi con ministri e sottosegretari uscenti del Movimento. E anche in serata la situazione non cambia: C’è una forte indecisione sull’esito del voto sulla piattaforma Rousseau. E gli attivisti M5s lanciano in rete due hashtag a favore di Luigi Di Maio: #dimaiovicepremier e #dimaiononmollare.
Il sottosegretario del M5s Manlio Di Stefano annuncia il sì nel voto sulla piattaforma Rousseau. «Ve lo dico in modo davvero chiaro: non sono affatto sereno in nessuno scenario possibile, perché ho conosciuto il Pd di Governo e so cosa possa significare. Ma so anche che un futuro governo, senza il M5S, farà al 100% tutte quelle politiche che noi, invece, contrastiamo da anni. Oggi esserci è fondamentale e con un sistema elettorale proporzionale l’esserci sarà sempre condizionato da accordi pre-formazione del Governo. Accordi che in questo caso ci sono e sembrano positivi. A voi quindi la scelta, la mia è di votare sì» .
Al termine dell’incon tro con Di Maio, il sottosegretario Carlo Sibilia ha dichiarato: «Per Di Maio chiediamo un ruolo di primo piano: è il nostro capo politico ed è giusto così». Alla domanda se Di Maio potrebbe rinunciare alla carica di vicepremier, Sibilia ha risposto affermativamente: «Per quello che mi riguarda sì. Per noi la priorità è risolvere i problemi dei cittadini, e tutto, anche le poltrone, è subordinato a quell’obiettivo».
E intanto si apre un altro fronte. Andrea Crippa, vicesegretario della Lega fa sapere: «Mi hanno contattato nove senatori del M5s dicendomi che loro e altri senatori e deputati M5s non vogliono votare la fiducia a questo governo Conte e sono pronti a dire No se gli garantiamo un seggio. Gli ho risposto che non siamo un’assicurazione per la vita su nessuno, ma valuteremo caso per caso i parlamentari che hanno mostrato ampia condivisione su temi portanti come tasse, autonomia, immigrazione, legittima difesa. Le porte della Lega non sono chiuse, ma aperte».