Germania: netto calo (-2,7%) degli ordinativi, grazie alla politica della Merkel
BERLINO – La Germania, sospettata insieme alla Francia di aver ispirato e favorito il cambio del governo in Italia, va in crisi anche lei. Affamando gli altri, non sa dove spedire le sue esportazioni e entra in recessione, ben gli sta alla Merkel e compagni. In Germania a luglio netto calo per gli ordinativi alle fabbriche a causa del crollo del settore manifatturiero sulla scia delle incertezze alimentate dalla guerra commerciale USA-Cina e dalla prospettiva della Brexit.
Rispetto a giugno, mostrano i dati dell’ufficio federale Destatis, il calo è del 2,7 per cento , ben al di sopra delle previsioni degli analisti (che stimanavano una riduzione dell’1,4 per cento). Su base annua la diminuzione è del 5,6 per cento. Commentando il dato l’economista di ING Bank Carsten Brzeski parla di «una dolorosa illustrazione della tendenza al ribasso dell’industria tedesca negli ultimi 18 mesi». La cancelliera Merkel, invece di telefonare al Pd incoraggiando la formazione di un nuovo governo più rosso che giallo in Italia, farebbe meglio ad occuparsi della sua economia e del calo dei consensi del suo partito, crollato anche nelle ultime elezioni regionali.