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Le scissioni nella storia della sinistra, dal 1921 ad oggi. Fino allo strappo di Renzi

Gramsci
Un’ immagine d’archivio di Antonio Gramsci, fondatore del Partito Comunista Italiano. ARCHIVIO / ANSA / LI

Non è stata la prima e non sarà sicuramente l’ultima la scissione decretata da Renzi in seno al Pd. Sono moltissime le vicende che hanno portato a divisioni anche traumatiche nel partitone della sinistra italiana. La più famosa è quella di Livorno del 1921 che ha battezzato la nascita del PCI Partito Comunista d’Italia, nato dalla mozione di sinistra al 17esimo congresso del Partito socialista italiano.

Fu sempre da una costola del Psi che presero vita i socialdemocratici (Psli): quando a palazzo Barberini andò in onda, nel 1947, il j’accuse di Giuseppe Saragat contro Pietro Nenni reo di essere troppo “filocomunista”. Uno strappo clamoroso nella storia della Repubblica al quale seguì, l’anno dopo, una scissione nel sindacato. Dalla Cgil, fino ad allora composta da tre formazioni principali: comunista, socialista e cattolica, dopo lo sciopero generale che seguì l’attentato a Palmiro Togliatti, uscirono prima i cattolici, poi i repubblicani e i socialdemocratici.

DAL PSI AL PSIUP. Un’altra separazione porta nel 1964 alla nascita delPsiup, il Partito socialista italiano di unità proletaria, voluto dalla sinistra del Psi. Partito che a sua volta nel 1972 si auto-sciolse decidendo di confluire nel Pci. Tranne un’ala: quella guidata da Vittorio Foa, che costituì il Pdup, Partito Democratico di Unità Proletaria, che poi a sua volta si fonderà con il gruppo deIl Manifesto. Con la scissione social-democratica, che rappresenta la seconda divisione tra socialisti e socialdemocratici dopo il fallimento dell’operazione che aveva portato al Partito Socialista Unificato (Psu), nacque il Psdi. Era il 1969.

DA RIMINI 1991 a CHIANCIANO2009. Durante il XX congresso del Pci si concluse definitivamente l’esperienza cominciata nel 1921 a Livorno e si aprì la nuova avventura della sinistra italiana. Nacque ilPds, conAchille Occhettoche aveva iniziato l’operazione di rinascita al congresso dellaBolognina. La svolta fu contestata da Cossutta, Salvato, Libertini, Serri e Garavini che fondarono così il Movimento per la Rifondazione Comunista, che poi diverrà ilPartito della Rifondazione Comunista.

Nel 1995, in occasione della fiducia al governo tecnico guidato da Lamberto Dini i gruppi parlamentari di Rifondazione si spaccarono ancora: in 14 deputati votarono la fiducia e diedero vita a una nuova formazione, quella dei Comunisti Unitari con Lucio Magri e Famiano Crucianelli. Tra riunificazioni e scissioni si arrivaall’11 ottobre 1998, quando in concomitanza con la crisi del governo Prodi, Rifondazione comunista (che appoggiava il governo) si spaccò in due: l’ala vicina al segretario Fausto Bertinotti che voltò le spalle al governo Prodi e quella più governativa legata al presidente Armando Cossutta che fu tra i fondatori con Oliviero Diliberto e Marco Rizzo delPartito dei Comunisti Italiani (PdCI). Sempre nel 1998la sinistra italiana perde una “p”: l’obiettivo, dopo decenni di scissioni, era l’inclusione. E dall’ apertura del PDS ad alcune forze della sinistra moderata, tra cui i Cristiano Sociali, nasce, sotto la guida diMassimo D’Alema, un nuovo soggetto: iDemocratici di Sinistra (DS). Segretari Walter Veltroni e Piero Fassino. Nel 2006, Marco Ferrando decide con altri 6 componenti di Rifondazione di fondare ilPartito Comunista dei Lavoratori contro il II governo Prodi.

DA CHIANCIANO AD OGGI– Nel 2007 nasce ilPdnel quale confluiscono iDsela Margheritadi Rutelli. Segretario è Walter Veltroni. Alcuni esponenti dei Ds contrari all’idea del Pd si staccano e fondanoSinistra Democratica.Tra di loro ci sono Fabio Mussi, Cesare Salvi, Gavino Angius e Claudio Fava.Ma la storia delle scissioni va avanti inesorabile e nel 2008, in vista delle elezioni politiche, prende vita laSinistra Arcobaleno.Si tratta di una lista sostenuta daRifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Federazione dei Verdi e Sinistra Democratica. Ma dura poco. L’anno successivo nasceSinistra Ecologia e Libertà (Sel) sostenuta da Verdi, Sd, Partito Socialista Italiano e Movimento per la Sinistra. Il leader è Nichi Vendola.

Il 31 ottobre 2009 arriva anche la prima scissione all’interno del Pd: Francesco Rutelli lascia il partito e crea Alleanza per l’Italia (Api).Nel 2012 l’ex magistrato Antonio Ingroia fonda la listaRivoluzione Civile (Rc). Sono con lui, tra gli altri Italia dei Valori, Verdi e Comunisti italiani. Ma alle elezioni del 2013 non raggiunge la soglia di sbarramento. Nel 2015 è la volta di Peppe Civati che, dopo la rottura con l’allora segretario del Pd Matteo Renzi, dà vita al movimento“Possibile”. E sempre in dissenso con Renzi nasce nel 2017Sinistra Italiana.Ne fanno parte, tra gli altri, esponenti di Sel di Futuro a Sinistra di Stefano Fassina edi ex M5S.Ma dalla costola del Pd, ancora una volta contro il segretario Renzi, viene fondata una nuova forza politica che prende il nome diArticolo 1-Mdp. Tra i leader che ne fanno parte ci sono Roberto Speranza, Arturo Scotto, Enrico Rossi, Pier Luigi Bersani, Massimo D’Alema e Guglielmo Epifani. Per le elezioni del 2018 la lista che rappresenta questo dissenso è“Liberi e Uguali“ guidata dall’ex presidente del Senato Pietro Grasso.Una lista che riesce ad eleggere 14 deputati e 4 senatori. Ultima separazione che precede la scissione di oggi di Renzi è quella voluta dall’ex ministro Carlo Calenda che fonda “Siamo Europei”. Come continuità non c’è male, strappi e rammendi sempre in vista di logiche di potere e di acquisizione o conservazione di clientele, come tradizione della sinistra.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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