Pensioni: nel programma del nuovo governo non c’è aumento assegni minimi e bassi. Protesta Anp
ROMA – Nel programma del nuovo governo non c’è un impegno concreto che faccia intravedere l’aumento delle pensioni minime e la tutela di quelle basse. A tornare sulla questione è Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che per sollecitare un intervento risolutivo, ha già incontrato oltre trenta Prefetti in tutta Italia, presentando un documento di criticità e proposte.
Per Anp-Cia restano, infatti, “all’ordine del giorno tra le faccende irrisolte, come manifestato nell’assemblea nazionale ad inizio anno,
quella relativa al blocco delle indicizzazioni che impedisce l’effettivo adeguamento delle pensioni al costo della vita reale. Inoltre, al tema degli assegni minimi, non superato dalla cosiddetta pensione di cittadinanza, si aggiunge ancora quello di una sanità pocoincisiva, di una mancata crescita economica con rischio recessione e isolamento internazionale”.
Nella nuova condizione politica non cambiano, dunque, le preoccupazioni di Anp-Cia che ricorda al nuovo esecutivo gli oltre 8
milioni di pensionati con una prestazione sotto i mille euro, di cui più di due milioni sono pensioni minime da 513 euro. Persone relegate
dalla crisi a condizione di grave disagio sociale.