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Conte, patto con gli italiani onesti contro l’evasione fiscale

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L’evasione fiscale “è la maggiore iniquità in un sistema collettivo. Bisogna intervenire radicalmente come mai è stato fatto. Stiamo lavorando a un provvedimento complessivo. Questo significa che se riterremo una misura del genere percorribile, io chiedo un patto con tutti gli italiani onesti. Accettare quella che potrà sembrare una misura nuova, perché poi pagheremo tutti meno”. Il “patto con i contribuenti” che il premier Conte preannuncia di New York consiste nella spinta all’uso della moneta elettronica e alla tracciabilità dei pagamenti: un meccanismo premiale, che renda meno conveniente l’uso del contante e faccia così emergere il nero.

DETRAZIONI FISCALI PER CHI NON PAGA CASH – Non si tratta quindi di tasse che puniscano l’uso del contante, ma di sconti fiscali come incentivo a usare bancomat e carte di credito nelle operazioni quotidiane, dal pagamento dell’idraulico alla spesa al negozio. Il premio sarà una detrazione fiscale, cioè un rimborso di una percentuale dei pagamenti. E una forma di premialità sarà concessa anche a quegli esercenti che passeranno dall’incasso del contante all’utilizzo del Pos: riceveranno un credito di imposta in modo da rendere sostenibili i costi per l’installazione e la gestione dei dispositivi.
Non solo: si punta ad azzerare la commissione a carico dei commercianti per le spese fino a 5 euro, e a ridurla notevolmente per quelle fino a 25 euro.

Come riporta Il Messaggero, la convenienza scatterebbe se il ricorso agli strumenti elettronici diventasse la condizione per poter fruire delle attuali detrazioni Irpef, sulle spese mediche, universitarie e tutte le altre. In pratica, lo sconto fiscale del 19% spetterebbe solo a chi usa una carta elettronica per pagare il medico, la palestra dei figli, le spese funebri o quelle dell’università. Esattamente come avviene oggi con le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico, oggi riconosciute solo se il pagamento avviene con bonifico bancario.

CARD UNICA – Altro strumento, che potrebbe essere introdotto all’inizio del 2020, è la card unica. Come ha spiegato il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa l’attuale carta di identità elettronica dovrebbe assorbire nel medio periodo la tessera sanitaria, l’identità digitale, la patente e forse anche la tessera elettorale e il badge dei dipendenti pubblici. E verrebbe dotata di una funzione di pagamento per operare come una sorta di borsellino elettronico. Non servirà necessariamente disporre di un conto corrente bancario, perché la card verrebbe collegata a un più semplice conto di pagamento (per il quale con la legge di bilancio scatterebbe l’esenzione dall’imposta di bollo) e avrebbe la possibilità di essere caricata anche dal tabaccaio.

Si tenta per l’ennesima volta di potenziare la lotta all’evasione fiscale, un’impresa non riuscita a nessun governo, e non sarà certo Conte a poter fare progressi, con la coalizione giallorossa.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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