Migranti: 5 morti nel Mediterraneo, le Ong condannano ritardi nei soccorsi
ROMA – Ancora polemiche sui soccorsi dei migranti, e le Ong, ringalluzzite dall’uscita di scena di Salvini e dal lassismo del governo giallorosso, attaccano i governi.
«Durante la Giornata mondiale del migrante, il Mediterraneo centrale gridava aiuto, ai telefoni di Alarm phone, Unhcr comunicava di un possibile naufragio. Le autorità italiane sapevano e hanno atteso interventi dei libici, mai avvenuti o con decine di ore di ritardo.
Un’agonia di 80 ore a rischio naufragio, conclusasi con l’ennesimo respingimento in Libia. Chi sa e non interviene commette omissione di soccorso. La responsabilità è contesa tra Italia e Libia ma anche questo tragico fine settimana resta avvolto dall’impunità». A scriverlo su Twitter è Sea Watch.
I corpi di cinque migranti sono stati recuperati sulla spiaggia di Nahla, vicino a Casablanca in Marocco. Lo hanno riferito le autorità locali, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Map. Le vittime viaggiavano su una imbarcazione che è naufragata ieri al largo della costa di Ain Harouda, vicino a Casablanca. Si teme che molti altri migranti abbiano perso la vita nello stesso naufragio e sono in corso le ricerche per recuperare i corpi.
«Secondo @TheTimesofMalta la barca è stata soccorsa dalle forze armate di #Malta 22 ore dopo che sono state allertate per la situazione di emergenza. Condanniamo questi ritardi intenzionali che mettono in pericolo le vite dei #migranti!». Lo scrive su Twitter Alarm phone.