Reddito di cittadinanza: Tridico, presidente Inps, contro la concessione all’ex brigatista rossa condannata per l’omicidio D’Antona
ROMA – Il Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, si schiera contro la concessione del redito di cittadinanza all’ex brigatista rossa Saraceni, condannata per l’omicidio D’Antona. Anche se la concessione è avvenuta proprio per opera del suo Istituto. Critica perciò la legge: «Metterei una norma assoluta per cui chi ha commesso atti di questo tipo non dovrebbe avere diritto a nessun tipo di sostegno. Questo dovrebbe prevedere la legge. Questo è un caso effettivamente ripugnante: una persona che ha attaccato lo Stato, ottiene dallo Stato. Non è un caso di reato comune, io capisco il punto, ma paradossalmente oggi se l’istituto non desse il reddito a chi ha i requisiti per riceverlo potrebbe essere chiamato a rispondere in una controversia per danni. Per un caso molto simile a quello della Saraceni abbiamo ricevuto una sentenza contraria. Penso che una riflessione sia già in corso – aggiunge – Il reddito alla signora Saraceni può dar fastidio anche a me e capisco che possa essere ripugnante una persona che ha commesso quel tipo di reati, ma secondo si dovrebbe scrivere anche degli altri eventuali strumenti di sostegno al reddito che questa signora può ricevere. Perché non si va a vedere se abbia incassato il bonus bebè oppure se riceva il sostegno alla mensa per i figli, oppure se abbia avuto l’assegno di maternità o il sostegno all’asilo nido. La Saraceni si trova ai domiciliari, quindi vive a proprie spese e non è mantenuta dal Dipartimento degli Affari Penitenziari, è sotto un certo reddito e mi risulta abbia anche figli a carico – spiega – e questa misura costituisce un sostegno, un reddito minimo, che evita che le persone finiscano sotto la soglia di povertà».