Nadef: cresce l’economia sommersa, sopra 191 miliardi. La Calabria maglia nera
ROMA – In crescita l’economia sommersa in Italia: secondo gli ultimi dati contenuti in una relazione allegata alla Nadef, il sommerso economico (cioè l’attività nascosta al fisco proveniente da sotto-dichiarazioni e lavoro in nero) dopo la flessione registrata nel 2015, è tornata a crescere in termini assoluti attestandosi al di sopra dei 191,6 miliardi di euro, con un’incidenza sul pil, pari all’11,3%. Calabria maglia nera per incidenza dell’economia non osservata (al 20,9%), ovvero economia sommersa più attività illegali.
Nel dettaglio, secondo la relazione alla Nadef, le sotto-dichiarazioni hanno toccato quota 95,3 mld (il 49,7% del sommerso totale) ; il lavoro nero 77,9 mld (circa il 40,7%). Il resto (mance, affitti in nero ecc.. ) si sono attestati a 18,4. Quanto alla distribuzione per settore di attività, nel 2016 la sua incidenza sul valore aggiunto complessivo risulta particolarmente elevata nel settore delle ‘altre attività dei servizi’ (33,3%), nel commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (23,7%), nelle costruzioni (22,7%) e nelle attività professionali, scientifiche, tecniche (18,2%).
Il lavoro nero dilaga tra colf e badanti e nell’agricoltura. Secondo la relazione, il valore aggiunto prodotto dalla componente di lavoro
irregolare è più rilevante nel settore degli Altri servizi alle persone (con un peso del 22,8% nel 2016), dove essa è fondamentalmente
connessa al lavoro domestico, e nell’Agricoltura, silvicoltura e pesca (16,4%).
Secondo le tabelle del Mef, nel 2016 l’incidenza dell’economia non osservata (ovvero l’aggregato economia sommersa e attività illegali) è
molto alta nel Mezzogiorno (19% del valore aggiunto), vicina alla media nazionale nel Centro (14,2%) e inferiore nel Nord-est (11,9%) e
nel Nord-ovest (11,4%). La Calabria è la regione in cui il peso dell’economia sommersa e illegale è massimo, con il 20,9% del valore
aggiunto complessivo, seguita da Campania (20%) e Sicilia (19,2). L’incidenza più bassa si registra nella Provincia autonoma di
Bolzano/Bozen (10,4%) e Lombardia (10,8%).