Uomo Vitruviano: Franceschini contro il Tar per lo stop. Dal Louvre non commentano
ROMA -Dura la reazione del Mibact al provvedimento del Tar del Veneto che ha impedito la partenza per il Luovre dell’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci. «Da una prima lettura delle anticipazioni di stampa risulta del tutto incomprensibile il riferimento a una presunta violazione del principio dell’ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’altro nello scambio di opere tra i musei italiani e il Louvre». L’ufficio legislativo del Mibact commenta così la sospensione del prestito dell’Uomo Vitruviano, parlando di procedura trasparente. «L’accordo firmato a Parigi è stato esclusivamente il riconoscimento da parte dei ministri di decisioni e atti tutti presi, per parte italiana, dai competenti uffici tecnici del Mibac. Il prestito di ogni opera italiana risultava già autorizzato al momento della sottoscrizione dell’accordo che prevede, peraltro, che lo scambio di opere avvenga secondo le specifiche prescrizioni di tutela dettate dai singoli musei. Una semplice lettura dei documenti dimostra facilmente tutto ciò e all’udienza del 16 ottobre – conclude la nota del ministero – tutto questo emergerà con assoluta chiarezza e trasparenza».
Un secco no comment arriva dal Louvre. «Abbiamo appreso la notizia ma al momento non c’è nessun commento. E’ una decisione che spetta all’Italia»: questa la reazione del Louvre alla decisione del Tar del Veneto di bloccare il prestito dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci. Gli inviti del museo parigino per la mostra dedicata a Leonardo, e nella quale avrebbe dovuto essere esposto l’Uomo Vitruviano in base agli accordi fra i governi di Roma e Parigi, erano stati inviati già da ieri.