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Siena, chat dell’orrore: 25 ragazzi denunciati per pedopornografia e razzismo

La procura presso il Tribunale dei minori di Firenze

SIENA – Avrebbero scambiato video pedopornografici, inneggiato a Hitler, Mussolini e all’Isis, postando frasi contro migranti ed ebrei, su una chat di WhatsApp battezzata «The Shoah party», con la diffusione in tutta Italia di immagini e frasi choc. A scambiarsi video e messaggi un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 19 anni: in 25 sono stati coinvolti in un’inchiesta partita da Siena e coordinata dalla procura dei minori di Firenze. Ieri, 15 ottobre, sono scattate perquisizioni in Toscana, Piemonte, Lazio, Campania e Calabria. Tra i minori coinvolti figurerebbero anche alcuni 13enni: essendo non imputabili per la loro età, nei loro confronti gli investigatori non hanno proceduto.

Nella chat, disattivata dopo l’inchiesta dei carabinieri di Siena, sono stati trovati centinaia di video, definiti orribili da alcuni degli investigatori che li hanno visionati con ribrezzo. Numerosi, ad esempio, i filmati che mostravano gli sgozzamenti dei terroristi dell’Isis. Tante anche le immagini di abusi sessuali su bambini e bambine: gli utenti minorenni del gruppo si sono scambiati anche un filmato in cui un uomo seviziava una bambina di nemmeno un anno. In un altro video una bambina di 11 anni viene costretta brutalmente a fare sesso con due ragazzini, forse di poco più grandi di lei. Eppure, la piccola, come mostrano le inquadrature, in quel momento ride. I commenti dei baby utenti della chat si sprecano e sono insultanti. Giravano pure video di sevizie su galline e altri animali, con l’invito a provarci. Numerose anche le foto di ragazzine nude e le scritte inneggianti al sesso tra minorenni, magari consumando droghe, e non si citerebbero solo gli spinelli. Tra i video circolati sulla chat anche quello in cui si vede un gruppo di bambini africani che si dissetano con l’acqua di una pozzanghera, accompagnato da commenti irriguardosi, insultanti e razzisti, come «Minchia il Nesquik». Insulti e offese di ogni tipo vengono inviati nei messaggi all’indirizzo di ebrei, omosessuali, migranti, disabili e malati. Nella chat sono state postate tante frasi che esaltano Hitler, Mussolini e anche Osama Bin Laden, accompagnato dal video con l’attentato alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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