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Manovra: botta e risposta fra Conte e Di maio, che chiede nuovo esame in Consiglio dei Ministri

Conte E Di Maio Acccordo

ROMA – Un nuovo Cdm per varare la manovra. Lo chiede Di Maio, ma Giuseppi sdegnato lo nega, anzi fa trasparire la sua grande irritazione. Botta e risposta da una parte all’altra dell’Atlantico. Il capo del M5s torna domani dagli Usa per vedere i ministri. ‘Su molti temi voglio vederci chiaro’, fa sapere. I 5Stelle alzano le barricate sui contanti e la stretta alle partite Iva. ‘La lotta va fatta ai grandi evasori, non ai commercianti’, dice il capo politico. Scontro sulla sugar tax. Riunione sul carcere per gli evasori: Palazzo Chigi annuncia l’intesa, Italia Viva smentisce. Si valuta la riduzione delle multe a chi rifiuta il Pos. Costa apre: ‘Niente plastic tax su quella bio’. Cambiano gli acconti fiscali. Superbonus parte da 200 euro.

Il punto – Luigi Di Maio sfida Giuseppe Conte. Il ministro degli Esteri guida il Movimento 5 stelle su una linea barricadera sulla manovra. E chiede che il testo torni “lunedì” in Consiglio dei ministri. La risposta di Conte è tranchant: il via libera, sia pure salvo intese, già c’è stato, lunedì si esaminerà solo un decreto sul terremoto. Ma la questione non sembra affatto chiusa. Il premier, che descrivono parecchio seccato dalle sortite di M5s e Iv, chiede lealtà (da che pulpito viene la predica…) ai partiti di governo e li invita a collaborare nella lotta all’evasione. Ma i pentastellati fanno trapelare molti malumori, dal tetto al contante alle multe per chi non installi pos, fino alla stretta sulle partite Iva: il Cdm, insistono, deve riesaminare la legge di bilancio nella riunione di lunedì.

La Commissione europea potrebbe chiedere chiarimenti al governo, con una lettera, sulle coperture e i saldi della legge di bilancio: “Se serve li daremo, siamo molto sereni su questo”, dice Conte al suo arrivo a Bruxelles per il Consiglio europeo. Ma è il fronte interno a impensierire di più. Perché da M5s e Iv fioccano distinguo e annunci di emendamenti alla manovra. Sullo sfondo, è il sospetto che circola tra i parlamentari, ci sarebbe una partita di Di Maio e Renzi per sostituire Conte.

«Di Maio dice ‘stai sereno’ con tocco renziano», osserva velenoso Matteo Salvini, che accusa il governo “Dracula” di mettere nuove tasse. Il premier, sul Corriere della sera, cita proprio il caso Salvini per testimoniare di non temere ribaltoni. Al Senato, dove Renzi è determinante, secondo una fonte Cinque stelle in caso di ribaltoni non solo rischierebbe di spaccarsi il gruppo M5s ma ci sarebbe una decina di senatori Fi pronti a venire in soccorso di Conte, magari con appoggio esterno. Ma tra renziani e 5s c’è chi osserva: “La legislatura è solida, il governo no”.

C’è sugar tax, salta tassa fortuna. Spunta Imu trivelle – Niente aumenti della tassa sulla fortuna, ma un prelievo sui gestori delle slot che fa scattare l’allarme degli operatori. Contante che cala, ma gradualmente, fino a 1.000 euro. Stretta sul carcere per gli evasori, per ora solo sulle dichiarazioni fraudolente. E un nuovo prestito da 350 milioni per Alitalia.

Continua ad essere apertissimo il cantiere del decreto fiscale che accompagna la manovra, che a sua volta conterrà, secondo quanto indicato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, anche la “sugar tax”, cioè un balzello sulle bevande zuccherate che non riguarderà, assicura, le merendine. Dalle ultime bozze del decreto fiscale, in cui compare l’intesa di massima su riduzione dell’uso del contante e inasprimento delle pene per i grandi evasori, raggiunta mercoledì all’alba dopo un Cdm fiume, spunta anche l’Imu sulle trivelle.

L’imposta, oggetto di varie diatribe anche giudiziarie negli anni scorsi, si applicherà a partire dal 2020 sulle “piattaforme marine con struttura emersa destinata alla coltivazione di idrocarburi” dentro i “mari territoriali”. Alle trivelle si applicherà un’aliquota fissa del 10,6 per mille che andrà in larga parte allo Stato e per il 3 per mille ai Comuni, ma su una base imponibile ridotta del 20% e sulla base dei soli valori contabili (non quelli catastali come per gli immobili). Gli incassi saliranno così a 570 milioni (con un aumento di circa 6 milioni). I rigassificatori continueranno a pagare sulle sole aree ad uso abitativo e di servizi civili.

Il nuovo testo conferma l’impianto anti-evasione, dalla lotta alle frodi su accise e carburanti alla spinta all’uso del Pos, con le multe per chi non accetta le carte e 50 milioni per estrazioni e premi speciali, in aggiunta alla lotteria degli scontrini che partirà dal primo gennaio, per chi paga con la moneta elettronica. Mancano ancora, invece, i dettagli del superbonus in arrivo con il piano Italia Cashless, pallino di Giuseppe Conte, che probabilmente saranno in manovra. Il premier intanto anticipa che sarà uno sconto al 10% o al 19% che partirà da 200 euro ma potrà aumentare, e andrà a chi paga con le carte “meccanico, idraulico, elettricista, bar o parrucchiere”. Sempre in manovra potrebbero arrivare nuove tasse sulle sigarette e la sugar tax (inizialmente quotata circa 250 milioni), da applicare solo sulle bevande con zuccheri aggiunti.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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