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Concorsi a Montecitorio: per 41 posti arrivate oltre 16.000 domande. Stipendi fino a 360.000 euro l’anno

Sul Tempo in edicola oggi un interessante ricerca e articolo di Alberto di Majo svela quali sono i posti più appetiti da giovani e meno giovani, quelli più a contatto con la casta, con stpendi stratosferici e un’occupazione interessante. Un esercito di cittadini si è presentato perciò al primo concorso lanciato da Montecitorio dopo molti anni, riservato soltanto ai laureati. Sono 16 mila, infatti, le candidature presentate al bando di concorso per 41 posti di consigliere parlamentare. Distinti in 30 posti di consigliere parlamentare della professionalità generale; 8 posti di consigliere parlamentare della professionalità tecnica con specializzazione informatica e 3 posti per consiglieri della professionalità tecnica con specializzazioni in architettura, in ingegneria civile e ambientale e in ingegneria industriale.

Le domande pervenute sono 14.535 per il primo bando, 1.293 per il secondo e 790 per il terzo.Lo stipendio del consigliere parlamentare arriva a superare i 360 mila euro all’anno, e per questo è molto ambito. I consiglieri devono essere laureati e svolgono «funzioni di organizzazione e direzione amministrativa, di revisione e controllo delle procedure amministrative e contabili, di certificazione, di consulenza procedurale, di studio e di ricerca, di assistenza giuridico-legale, di organizzazione e direzione delle attività connesse alle relazioni istituzionali con enti nazionali e internazionali».

Attualmente i consiglieri parlamentari più giovani hanno uno stipendio di 65 mila euro all’anno, dopo dieci anni di lavoro 146 mila, dopo venti 230 mila. Superati i 30 raggiungono più di 320 mila euro. In tutto sono 126, 60 hanno un’anzianità compresa tra 11 e 20 anni, 49 tra 21 e 30 mentre 17 tra 31 e 35 anni. Soltanto uno ha superato i 35 anni di servizio.

Prima della fine dell’anno arriverà un concorso per assumere nuovi assistenti parlamentari mentre nel 2020 ne verranno banditi altri due per segretari e documentaristi. Tutte figure ben retribuite. Attualmente gli assistenti parlamentari hanno uno stipendio che varia dai 50 mila dopo dieci anni di lavoro a 137 mila a fine carriera, i documentaristi portano a casa come minimo quasi 40 mila euro e massimo 240 mila. Per gli incarichi con minore specializzazione non sono previsti concorsi.

Resteranno 28 gli operatori tecnici, tra cui i quattro barbieri (guadagnano, alla fine della carriera, quasi 138 mila euro lordi all’anno e dopo venti anni di lavoro più di 90 mila). Non aumenteranno nemmeno i 90 collaboratori tecnici, di cui fanno parte anche gli undici elettricisti, gli idraulici e i falegnami, che ottengono, sempre dopo 40 anni di lavoro, 154 mila euro all’anno (con venti anni di anzianità superano comunque i 100 mila).

Una vera e propria baldoria, si comprende l’affollamento di concorrenti.

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