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Forze dell’ordine: in Francia migliaia di feriti, 5 morti a seguito di agguati, ma i responsabili rischiano l’ergastolo

Mentre in Italia sale la protesta degli uomini e delle donne delle Forze dell’ordine che non si sentono tutelati dalla politica e dalla magistratura, anche in Francia aumentano gli assalti violenti a poliziotti e gendarmi. Dall’inizio dell’anno oltralpe, vittime di agguati, sono morti 5 poliziotti e 4.886 feriti in servizio. In Italia, nel corso del 2018, erano stati aggrediti 2.646 tutori dell’ordine, 12 erano morti in operazioni di servizio.

E’ interessante registrare quanto scrive Scrive Christophe Connevin su le Figaro del 26 ottobre «Flambée de Guet-apens contre la police dans le cités», in merito alla situazione francese:

«In un momento in cui lo stato sta cercando di recuperare il controllo delle aree senza legge nelle città, i sobborghi raramente sembrano così infiammabili. Gli ultimi segnali preoccupanti, agguati contro la polizia e i vigili del fuoco, si moltiplicano nella regione di Parigi. L’ultimo episodio risale alla notte da giovedì a venerdì, nel distretto di Val-Fourré, a Mantes-la-Jolie. Secondo una strategia ben definita, le auto di pattuglia sono state chiamate per un veicolo in fiamme prima di cadere in un vero e proprio agguato. Circondati da un centinaio di sconosciuti che hanno sparato una raffica di proiettili, una trentina di poliziotti hanno reagito con proiettili di gomma (LBD) e gas lacrimogeni per uscire dall’agguato e ripristinare la calma nella zona.

Alla fine degli scontri, che sono durati quasi mezz’ora, due giovani assalitori sono stati ricoverati in ospedale, un poliziotto è stato ferito alla coscia . ‘Questi scontri, violenti per il numero di persone che abbiamo di fronte, sono abbastanza insoliti’, ha dichiarato Ludovic Kauffman, capo della direzione dipartimentale della pubblica sicurezza, all’Agence France Presse.

Ma in pratica questa strategia dell’imboscata sembra estendersi a macchia d’olio in altri luoghi. Nella zona di Yvelines, attacchi simili sono stati segnalati a Trappes, Mureaux, ma anche a Champigny-sur-Marne. Sono caduti in una trappola nella notte anche i vigili del fuoco di Parigi. Intervenuti per estinguere un fuoco dato all’immondizia sono diventati bersaglio di una dozzina di delinquenti, mascherati e incappucciati, secondo una fonte dei sindacati di polizia, convinti che proprio quegli individui avessero intenzionalmente appiccato il fuoco per tendere una trappola ai pompieri.

Fra i poliziotti si ricorda sempre l’aggressione barbarica subita a Viry-Châtlon, dove quattro agenti di polizia sono quasi arsi vivi nella loro auto l’8 ottobre 2016. Due poliziotti erano stati gravemente ustionati e sono stati in pericolo di vita, mentre altri due rimasero ustionati meno gravemente. Il processo contro tredici giovani accusati, sospettati di aver lanciato cocktail molotov contro l’auto, si è aperto il 15 ottobre e continuerà a Evry, a porte chiuse, di fronte alla Corte d’assise di Essonne.

Gli assalitori, accusati di “tentativo di omicidio aggravato da parte di banda organizzata nei confronti di responsabili dell’ordine pubblico”, sono passibili anche della pena dell’ergastolo.»

Come si può rilevare in Francia le pene sono più pesanti delle nostre e soprattutto la magistratura non è così accondiscendente nei confronti dei delinquenti che attentano all’incolumità delle Forze dell’ordine. E’ storia di ieri che qualche giudice ha rilasciato immediatamente no global e anarcoinsurrezionalisti autori di violenze in alcune manifestazioni perché, a suo giudizio, l’offesa fatta al tutore dell’ordine era lieve. Delegittimando così chi difende la nostra sicurezza e rendendo spavaldi i delinquenti che provocano disordini e devastazioni. Ma non è da oggi che la magistratura,o meglio l’azione di una certa magistratura, costituisce uno dei più gravi problemi che l’Italia è chiamata a risolvere.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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