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Elezioni Umbria: spoglio quasi ultimato conferma trionfo centrodestra. Tesei Presidente. I commenti dei politici, parla Conte, Renzi tace

Il leader della Lega Matteo Salvini parla con i giornalisti a Perugia dopo i primi exit poll, 27 ottobre 2019. ANSA/CROCCHIONI

ROMA – Quando mancano ancora una quindicina di sezioni si è consolidato intorno a 20 punti il vantaggio di Donatella Tesei, 57,4%, di fatto nuova presidente della Regione Umbria per il centro destra, su Vincenzo Bianconi, 37,5, centro sinistra. E’ il quadro delineato dai dati del ministero dell’Interno. Riguardo ai partiti la Lega è al 36.9%, Fratelli d’Italia al 10,4% e Forza Italia al 5,47. Il Pd si attesta invece al 22,4% il M5s al 7,4. Altissima l’affluenza, al 64,4%, nove punti in più rispetto al 2015. Del resto, nel Giardino d’Italia ci hanno messo la faccia tutti i leader nazionali e, sul finale della campagna, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, protagonista della foto di Narni con Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza. Una reunion che, evidentemente non ha pagato.

Ecco un ampio ventaglio di pareri di politici sul voto.

CONTE – «Sarebbe un errore interrompere questo esperimento per via di una Regione che ha il 2% della popolazione nazionale». Questa la riflessione del premier Giuseppe Conte dopo il voto in Umbria secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Quanto alla campagna elettorale, precisa: «Se avessi voluto fare campagna elettorale avrei girato porta a porta un mese, 24 ore al giorno». Ma qualcuno lo accusa di essere stato in Umbria solo a palleggiare in casa dell’imprenditore Cucinelli invece di stare a contatto con la gente per comprendere le reali esigenze della popolazione.

ZINGARETTI – «La sconfitta alla Regione Umbria dell’alleanza intorno a Vincenzo Bianconi è netta e conferma una tendenza negativa del centrosinistra consolidata in questi anni in molti grandi Comuni umbri che non si è riusciti a ribaltare. Il risultato intorno a Bianconi conferma, malgrado scissioni e disimpegni, il consenso delle forze che hanno dato vita all’alleanza». Lo dichiara in una nota il segretario Pd Nicola Zingaretti.

M5S – «Dalla formazione del primo esecutivo ci è stato subito chiaro che stare al Governo con un’altra forza politica – che sia la Lega o che sia il Pd – sacrifica il consenso del Movimento 5 Stelle. Ma noi non siamo nati per inseguire il consenso, bensì per portare a casa i risultati, come il carcere per gli evasori di questa settimana e il taglio dei parlamentari della settimana precedente». Lo scrive in un post su facebook il M5S.

In effetti si tratta di una sconfitta netta, che assomiglia ad una disfatta. L’Umbria cambia colore dopo 40 anni e ha, come nuovo presidente Donatella Tesei che, secondo gli ultimi dati, quasi definitivi, supera il 57% distaccando di venti punti la coalizione centrosinistra-Pd a sostegno di Vincenzo Bianconi. E’ la vittoria, soprattutto, di Matteo Salvini: la sua Lega viaggia al 37% a distanza ormai siderale da FI, che scende quasi al 5%, quasi doppiata da Fdi. E’ il crollo, soprattutto, del M5S: il Movimento piomba sotto l’8%, quasi la metà dei voti presi in Umbria alle Europee.

BERLUSCONI E MELONI – «Il centrodestra ha il diritto e il dovere di governare il Paese», affeerma Silvio Berlusconi mentre Giorgia Meloni incalza: «fossi in Conte rassegnerei le dimissioni più velocemente della luce. Se avessero un po’ di dignità non arriverebbero a domattina».

La sconfitta rischia di porre una pietra tombale sulla l’alleanza M5S-Pd. Il governo non è in discussione, e ciò viene ribadito sia dai Dem sia dal Movimento. Ma sulle Regionali 2020 la sensazione è che Di Maio voglia tornare all’antico, a cominciare da Emilia Romagna e Calabria. Anche perché l’alleanza con il Pd non ha pagato né per la coalizione di governo né per il Movimento che ha preso meno della metà dei voti dei Dem. «Il patto civico per l’Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti», si legge in un post del M5S su facebook che assicura, comunque, come al governo si rispetteranno gli impegni.

MARCUCCI – «La sconfitta non ha ripercussioni sul governo ma impone una riflessione sulle alleanze», spiega Andrea Marcucci.

RENZI – E Matteo Renzi? Non commenta ma è possibile che Italia Viva bolli come un errore la foto di Narni. Quella foto che li ha visti assenti. Ed è un’assenza che, nei Dem, non vorrebbero fosse replicata in Emilia-Romagna, dove i candidati renziani dovrebbero essere inseriti nella lista Bonaccini, senza simbolo.

CENTRODESTRA – Lo tsunami leghista riaccende anche la battaglia interna alla coalizione del centrodestra, con una FI che rischia di subire una vera e propria diaspora, in direzione Fdi da un lato e Italia Viva dall’altro. E proprio Meloni torna a chiedere delle primarie interne per la leadership del centrodestra. Primarie? «La Lega è al 40%, mi sembra che gli italiani hanno già deciso», chiude Salvini.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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