Manovra, la maggioranza si consola: si alle tasse su plastica e zucchero. Cedolare secca al 10%
ROMA – Tutti contenti, dopo il vertice di maggioranza. Che è servito, più che altro, a consolarsi a vicenda dopo la sberla dell’Umbria. E per confortarsi maggiormente, domani, 30 novembre, ci sarà un altro vertice. Tutto ok dunque? «L’impianto della manovra resta quello che si conosce: l’accordo sostanziale c’è. L’incontro è avvenuto in un clima assolutamente tranquillo. Andiamo avanti determinati, con più coesione». Lo dice Loredana De Petris, capogruppo di Leu al Senato, uscendo da Palazzo Chigi dopo il vertice di governo. L’obiettivo, spiega, è chiudere la manovra tra giovedì e venerdì.
Restano in manovra la tassa sulla plastica e la sugar tax, mentre è stato fermato l’aumento della cedolare secca. Ancora De Petris: «La cedolare secca, oggi al 10%, era previsto che salisse al 15%: in una prima bozza di manovra era stata portata al 12,5% ma oggi si è fatto uno sforzo per tenerla al 10% e rendere questa aliquota permanente. C’è stata la forte volontà di tutte le forze politiche di non aumentare le tasse sulla casa».
Ci saranno per il 2020 in legge di bilancio 140 milioni in più per finanziare Industria 4.0: in tre anni saranno 420 i milioni in più. Intesa su digitalizzazione la svolta green, per sostenere le famiglie e il welfare, per rafforzare la crescita delle imprese, per sostenere gli investimenti e semplificare la fiscalità degli enti locali. “Una buona notizia dal vertice di maggioranza sulla legge di bilancio: la cedolare secca sugli affitti a canone calmierato resta al 10% (a legislazione vigente sarebbe passata al 15%)”. Lo scrive su Twitter il viceministro all’Economia del Pd Antonio Misiani.