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Studentesse Erasmus Catalogna: Corte di Tarragona riapre il caso

La strage degli studenti Erasmus, in catalogna, nel marzo 2016

TARRAGONA – Dopo quasi 4 anni si riapre il caso delle ragazze Erasmus morte nell’incidente di autobus in Spagna. Lo riporta il Corriere Fiorentino. Dopo due archiviazioni è stato accolto il ricorso presentato davanti alla Corte di Tarragona dai genitori delle ragazze e dallo stesso pubblico ministero. «Abbiamo ricevuto una mail stringata in spagnolo — conferma Gabriele Maestrini, padre di Elena, una delle ragazze morte nella strage — che ci dice solo che è stato accolto il ricorso. Non abbiamo altre notizie».

Come si ricorderà Il 20 marzo 2016 nell’autostrada A7 spagnola un autobus con a bordo 57 studenti Erasmus di ritorno da Valencia si schiantò contro il guardrail. Persero la vita 13 studentesse, tra cui sette italiane. Tre erano toscane: Elena Maestrini di Bagno di Gavorrano, Valentina Gallo di Firenze e Lucrezia Borghi di Greve in Chianti. L’unico indagato per la strage è l’autista del bus di 62 anni ma i genitori ritengono che le responsabilità vadano ricercate anche altrove: troppe lacune in termini di sicurezza anche nell’organizzazione di quel viaggio. «Alla prima archiviazione — ricorda Maestrini — si arrivò senza che il magistrato interrogasse l’autista. Ci siamo opposti ed è stata aperta una nuova istruttoria. L’autista venne interrogato ma diede la colpa al sistema frenante dell’autobus, quando invece la ricostruzione della polizia catalana aveva escluso qualsiasi problema ai freni. Arrivò così la seconda archiviazione alla quale ci siamo opposti nuovamente. E’ vergognoso — prosegue il papà di Elena — che sia passato tutto questo tempo, 43 mesi solo per arrivare a dire che ci sarà un processo. A queste conclusioni si poteva arrivare molto prima, visto che non è intervenuto niente di nuovo nell’inchiesta».

Attendiamo dunque l’esito del nuovo processo.

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