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Tubercolosi alla Sapienza: un caso scoperto, 150 studenti coinvolti nei controlli, ma le Autorità tranquillizzano

ROMA – Centocinquanta studenti coinvolti, sparsi in tutta Italia o quasi. Si complicano le cose per avviare la profilassi dopo il caso di tubercolosi che ha investito Villa Mirafiori, la sede della maggior parte dei corsi di filosofia della facoltà di lettere della Sapienza. L’Ateneo ha saputo dalla Asl che, nel mese di agosto, uno studente di Villa Mirafiori è stato ricoverato per tubercolosi, ha così allertato i ragazzi contattando tutti coloro che, nel mese di maggio scorso, hanno frequentato gli stessi tre corsi del paziente in cura, invitandoli a farsi controllare dalla competente sede Asl. «Ma abbiamo seguito una prassi obbligatoria in questi casi, e non risulta nessun contagio» precisano dall’università.

La Tubercolosi è una malattia in via di regressione, ma non completamente debellata. L ’Europa ha sviluppato uno specifico piano di azione per gli anni 2016-2020. L’obiettivo entro il 2020 è ridurre del 35% i decessi, diminuire l’incidenza della Tbc del 25% e raggiungere un tasso di successo del trattamento del 75% . Il nostro Paese è definito dall’Oms a bassa endemia: si registrano meno di dieci casi di malattia ogni 100.000 abitanti. Anche se dati del rapporto INMP sulla diffusione della tubercolosi degli stranieri in Italia ( l’INMP è l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà) mostrano un aumento del numero assoluto di notifiche, da 1.652 nel 2003 a 2.310 nel 2012, una diminuzione fino al 2015 e un nuovo incremento nel 2016 (2.419 casi), quando si registrò un picco di arrivi nel nostro Paese (181.436). <precisa a tal proposito il rapporto che il numero crescente di casi è riscontrato in termini solo assoluti mentre, se rapportiamo il fenomeno alla popolazione che lo esprime (il totale dei migranti in Italia che ha subito un incremento del 243% nel 2016), il risultato è un suo decremento.

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