Ambulante ucciso a Firenze: ripulita targa su ponte Vespucci. Presidio con 150 persone
FIRENZE – Oltre 150 persone hanno partecipato al presidio seguito alla ripulitura della targa in memoria di Idy Diene, il venditore ucciso a Firenze dall’ex tipografo Roberto Pirrone il 5 marzo 2018. La targa era stata oggetto di atto vandalico lo scorso 10 novembre. Sopra la vernice nera era stato riscritto, utilizzando della vernice bianca, il messaggio originario: «Idy Diene assassinato da mano razzista». A ripulirla sono stati due senegalesi nel corso del presidio antirazzista organizzato dall’Associazione dei senegalesi di Firenze proprio sul Ponte Vespucci dove l’uomo fu ucciso e al quale hanno partecipato oltre 150 persone.
«Oggi per noi è un’altra giornata triste – ha detto Mamadou Sall, responsabile della comunità senegalese a Firenze – però vedendo tutti questi cittadini qui presenti ci dice che nessuno vuole dimenticare quello che è successo. Qualcuno ha voluto che noi dimenticassimo o la cancellassimo la storia di questo ponte, ma la storia di questo ponte non si può cancellare. La cosa più importante per noi e che ci da speranza è vedere tutti i gruppi qui insieme contro il razzismo e contro ogni forma di discriminazione, questo per noi è già molto importante. E proprio da questa giornata partiremo per il 13 dicembre per parlare con tutti questi gruppi che lottano contro il razzismo e per vedere come possiamo unire le nostre forze per combattere soprattutto la destra di Salvini e di Meloni che seminano l’odio razziale in questo Paese».
Intanto, negli ultimi giorni un nigeriano è stato aggredito alle Cure, c’è paura? «Si, e quello che abbiamo visto anche a Siena non ci da tranquillità. Dobbiamo dire la verità, la situazione è molto preoccupante e la nostra speranza è vedere le autorità locali, regionali e nazionali unire le forze che lottano contro il razzismo lavorando insieme per trovare una soluzione perchè in questo momento stiamo vivendo il neorazzismo che è una forza difficile da combattere e che per combatterla abbiamo bisogno delle forze di tutti quanti».