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Tokio: Papa Francesco invita i giapponesi ad aprire le braccia ai rifugiati

TOKYO – Papa Francesco ripete la solita solfa anche in Giappone, accogliere i migranti e i rifugiati, non accorgendosi che stavolta probabilmente ha sbagliato mira, visto che i migranti africani non vanno certo in Giappone, ma purtroppo tutti in Italia e molti presunti rifugiati arrivano in Europa anche dalle terre asiatiche. Ma tant’è, Bergoglio insiste: «Vi chiedo di stendere le braccia dell’amicizia e di accogliere quelli che vengono, spesso dopo grandi sofferenze, a cercare rifugio nel vostro Paese». E’ l’appello rivolto da Papa Francesco in Giappone nell’incontro con i giovani nella Cattedrale di Santa Maria a Tokyo. L’appello del Papa – spiega Caritas Japan – si inserisce in un quadro di norme «così restrittive che il numero di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiati nel 2018 è limitato a 42 persone».

Papa Francesco predica spesso un’accoglienza indiscriminata sulla base dei principi cristiani. Ma non sarebbe il caso di meditare anche sulle parole dell’Antico Testamento? Nell’ Ecclesiastico (o Siracide) 11, 31 si legge: «Non omnem hominem inducas in domum tuam: multae enim insidiae sunt dolosi», ossia «Non portare in casa tua qualsiasi persona, perché sono molte le insidie del fraudolento».

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