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Alla Villa Medicea di Cerreto Guidi il «Concerto Monteverdi» de L’Homme Armé

L’Homme Armé nella formazione del «Concerto Monteverdi»

FIRENZE – Con un «Concerto Monteverdi» che raccoglie in un ben congegnato programma alcuni brani del grande compositore vissuto a cavallo fra il XVI e il XVII secolo L’Homme Armé conclude oggi, domenica 1 dicembre, alla villa medicea di Cerreto Guidi la rassegna «I concerti al Cenacolo». Il concerto, che avrà luogo alle 16.30, è a ingresso libero.

Sul palco il soprano Rossana Bertini, monteverdiana provetta, gli abilissimi tenori Alberto Allegrezza e Paolo Fanciullacci e il baritono Gabriele Lombardi, accompagnati da Andrea Perugi al cembalo e da Gian Luca Lastraioli al chitarrone, tutti sotto la direzione di Fabio Lombardo.

Madrigali, canzoni e canzonette d’amore compongono questo omaggio al “divino Claudio” che nelle composizioni antologizzate crea uno stile inconfondibile, in cui riesce a creare un concerto di affetti, il cui senso permea tutta la musica: con le figure melodiche, con l’organizzazione del tempo (anche con esplicite indicazioni quali “va cantato a tempo dell’affetto del’animo, e non a quello de la mano”), con la straordinaria invenzione contrappuntistica. Un autentico gioiello di concerto.

I brani sono tratti dalle raccolte più tarde della produzione monteverdiana, dal “Concerto, Settimo libro di Madrigali” del 1619 fino a “Madrigali e canzonette, nono libro” pubblicato postumo nel 1651, oltre ad altri brani tratti da raccolte sparse. All’interno di questa selezione compaiono brani straordinari quali Zefiro torna e di soavi accenti su testo di O.Rinuccini, costruito su un basso di ciaccona sul quale si scioglie una serie infinita di virtuosistiche variazioni affidate a due tenori, o Quel sguardo sdegnosetto ancora su un basso ostinato. E sempre su basso ostinato (quattro suoni discendenti … un tetracordo che diventerà uno stilema dei lamenti) la parte centrale del Lamento della Ninfa, ancora su testo di Rinuccini, un modello insuperato di lamento condiviso, grazie alla relazione tra la voce protagonista e le altre tre: “in stile rapresentativo”, infatti si tratta di una piccola “scena” che manifesta ancora una volta la geniale capacità inventiva drammatica. Ma in qualche modo si riconosce in ognuno di questi brani la vis drammatica, una sorta di rappresentatività in nuce. Persino in canzonette strofiche quali Ohimé ch’io cado o Perché se m’odiavi.

Programma
Claudio Monteverdi (1567-1643)
Dice la mia bellissima Licori (1)
Perché fuggi (1)
Ohimé ch’io cado (2)
Quel sguardo sdegnosetto (3)
Augellin (1)
Bel Pastor (5)
Non vedrò mai le stelle (1)
Ecco di dolci raggi (3)
Ecco vicine, o bella Tigre (1)
Zefiro torna (ciaccona) (3)
Perché se m’odiavi (4)
Se’l vostro cor, Madonna (1)
Lamento della Ninfa (6)

1 Concerto Settimo libro de’ madrigali (1619)
2 in C.Milanuzzi, Quarto scherzo delle ariose vaghezze (1624)
3 Scherzi musicali (1632)
4 Arie de diversi raccolte da Alessandro Vincenti (1634)
5 Madrigali e canzonette libro IX (1651)
6 Madrigali guerrieri e amorosi, libro ottavo (1638)


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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