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Mattarella agli italiani: orgoglio nazionale, cultura, senso di responsabilità, discorso pieno di luoghi comuni

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Il fermo immagine tratto da Raiuno mostra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il discorso di fine anno, 31 dicembre 2019.
ANSA/FERMO IMMAGINE RAIUNO

Nuova ambientazione per il tradizionale messaggio di fine anno delpresidente della Repubblica. Non più lo «studio alla Palazzina» con la scrivania alle spalle, Mattarella ha scelto una location diversa privilegiando un salone poco noto del Quirinale per rivolgersi ai cittadini nella maniera meno formale possibile. Il capo dello Stato non ha rinunciato alle consuete tre bandiere (quella italiana, dell’Unione europea e presidenziale) collocate sullo sfondo dove in lontananza c’è anche un albero di Natale.

Un discorso breve, di circa 18 minuti, pieno di ovvietà e frasi scontate, i giovani, il clima, Papa Francesco, i soliti astronauti, il Mezzogiorno. L’elogio sperticato di Parmitano proprio nel giorno in cui un’altra astronauta, Samantha Cristoforetti, beatificata a suo tempo da Napolitano, annuncia di lasciare le Forze Armate per battere probabilmente altre vie. Ma il Presidente parla anche di coesione nazionale, cultura della responsabilità e orgoglio per il nostro Paese che va guardato «in fondo, un po’ come ci vedono dall’estero con la nostra identità, sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanità». Poco di nuovo sotto il sole, dai tempi di Pertini tutti gli anni i Presidenti della repubblica invocano interventi per i giovani e per il mezzogiorno, senza alcun costrutto. Non ha fatto eccezione Mattarella che ha aggiunto uno scontato riferimento a Greta e ai suoi giovani seguaci, impegnati per la difesa del clima.

«Si avvia a conclusione – ha iniziato il capo dello Stato – un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi. In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella società». E ha poi passato in rassegna i vari settori della vita sociale e politica del nostro Paese e dell’Europa.

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Il fermo immagine tratto da Raiuno mostra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il discorso di fine anno, 31 dicembre 2019.
ANSA/FERMO IMMAGINE RAIUNO

L’ECONOMIA
«Il lavoro che manca per tanti, anzitutto. Forti diseguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo. Ma abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale».

IL CLIMA
Le nuove generazioni hanno «chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte. Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria». Un inno a Greta e ai suo seguaci.

FAVORIAMO IL FORMARSI DI NUOVE FAMIGLIE
«Favoriamo il formarsi di nuove famiglie. Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio». «Fornire sostegno alle famiglie vuol dire fare in modo che possano realizzare i loro progetti di vita. E che i loro valori – il dialogo, il dono di sé, l’aiuto reciproco – si diffondano nell’intera società rafforzandone il senso civico».

ITALIA VERA È QUELLA ALTRUISMO, NON DI CHI TRUFFA
«Due mesi fa vicino Alessandria, tre Vigili del Fuoco sono rimasti vittime dell’esplosione di una cascina, provocata per truffare l’assicurazione. Nel ricordare che il dolore dei familiari, dei colleghi, di tutto il Paese non può estinguersi, vorrei sottolineare che quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire. Ma l’Italia vera è una sola: è quella dell’altruismo e del dovere. L’altra non appartiene alla nostra storia e al sentimento profondo della nostra gente». Una visione forse troppo ottimistica del nostro Paese dove abbondano i furbi.

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Il fermo immagine tratto da Raiuno mostra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il discorso di fine anno, 31 dicembre 2019.
ANSA/FERMO IMMAGINE RAIUNO

IL SINDACO DI ROCCA DI PAPA, ITALIA AUTENTICA
«Quella autentica è l’Italia del sindaco di Rocca di Papa,Emanuele Crestini. Nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo. Sacrificando così la propria vita».

SOCIAL SIANO CIVICI, NON MEZZO DENIGRAZIONE
«Senso civico e senso della misura devono appartenere anche a chi frequenta i social, occasione per ampliare conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri. Alle volte si trasforma in strumento per denigrare, anche deformando i fatti. Sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false».

MATERA HA ONORATO ITALIA, AUGURI A PARMA PER 2020
«La cultura è un grande propulsore di qualità della vita e rende il tessuto sociale di un Paese più solido. Ringraziamo Matera che ha fatto onore all’Italia e al suo Mezzogiorno, in questo anno in cui è stata Capitale della cultura europea. Con questo spirito rivolgo gli auguri a Parma che, con il suo straordinario patrimonio umano e artistico, da domani sarà Capitale italiana della cultura per il 2020.»

SALUTI AL PAPA, DA LUI SAGGEZZA E CORAGGIO
«Un saluto particolarmente grato e sentito rivolgo aPapa Francesco, Vescovo di Roma, che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarietà, reca beneficio all’intera comunità civile.»

CITA PARMITANO, SPERANZA È AVERE TRAGUARDO AVANTI
«Saluto Luca Parmitano – il primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale – impegnato nella frontiera avanzata della ricerca nello spazio, in cui l’Italia è tra i principali protagonisti. Da lassù, da quella navicella – come mi ha detto quando ci siamo collegati – avverte quanto appaiano incomprensibili e dissennate le inimicizie, le contrapposizioni e le violenze in un pianeta sempre più piccolo e raccolto. E mi ha trasmesso un messaggio che faccio mio: la speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere. È questo l’augurio che rivolgo a tutti voi», conclude.

Un discorso con non molti riferimenti all’attualità politica e senza giudizi o inviti particolari alle forze politiche di maggioranza o di opposizione. Si vede che le anticipazioni circolate ieri e i giudizi non proprio positivi in proposito hanno influito sulla stesura del testo definitivo. Sicuramente le forze politiche troveranno molti pregi nelle parole del Presidente, noi crediamo che sia stato uno dei discorsi più scialbi degli ultimi anni.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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