Morto Uberto Bini: mito del Calcio storico. Volle la partita del 17 febbraio delle Vecchie glorie
FIRENZE – E’ morto Uberto Bini, scrittore, ma soprattutto personaggio molto importante del Calcio storico: fu lui a volere che, oltre al tradizionale torneo di giugno, si giocasse anche il 17 febbraio, ossia nella data giusta della partita del 1530, durante l’assedio di Firenze, rimasta nella storia d’Europa e del mondo. Uberto Bini ottenne il risultato soprattutto grazie alle Vecchie glorie del Calcio, riunite nell’associazione da lui fondata. I vecchi calcianti, sempre grandi e generosi, hanno dato vita, anno dopo anno, alla partita mescolandosi, tutti insieme, rossi,bianchi, azzurri, verdi, senza distinzioni, solo nel nome di Fiorenza.
Uberto, stroncato da una malattia durata qualche mese, e per combattere la uale c’è stata anche una gara di generosità, con tanti calcianti amici andati a Careggi a donare, il sangue, è stato davvero un punto di riferimento: Non solo per la partita del 17 febbraio, non solo pre l’Associazione Cinquanta minuti con i vecchi calcianti, ma anche per i numerosi libri che ha scritto: Ventisette guerrieri dal cuore d’oro, Ventisette guerrieri con Firenze nel sangue. E anche un volume sul Calcio storico, insieme a Sandro Bennucci e a Filippo Giovannelli, attuale direttore del Calcio storico. Commosso il ricordo di Michele Pierguidi, presidente del Calcio storico.
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Eh sì, ho le lacrime agli occhi. Uberto Bini era un mio grande amico. Lo conobbi una quindicina d’anni fa, venne a La Nazione per chiedere una recensione a uno dei suoi libri. Me lo presentò il collega e amico Maurizio Naldini. Da quel momento nacque un sodalizio: nel nome di Firenze e di quel gioco della palla, tutto fiorentino, nel quale riconoscevamo il nostro essere fiorentini. C’impegnammo per la partita del 17 febbraio. Nel 2012, per dimostrare la sua gratitudine per quelo poco di aiuto che gli avevo dato, volle che fossi il magnifico messere della partita delle Vecchie glorie. Gli dissi: «Io magnifico?». E giù risate. Insieme, Uberto e io, abbiamo anche scritto un libro sul Calcio storico, con la collaborazione di Filippo Giovannelli. Spero che ora, nel suo ricordo, il Comune valorizzi il 17 febbraio, ne faccia una giornata di storia, di memoria e di sviluppo: del Calcio storico e di Firenze stessa. Perchè non valorizzare una data che appartiene a noi e alla storia del mondo? Sindaco Nardella, provaci. Servirà, una tua iniziativa in tal senso, ad asciugare le lacrime non solo a me, ma a tutti i fiorentini veri che, in questo momento, piangono il nostro Uberto.
Sandro Bennucci