Skip to main content

La Consulta ha dimostrato un preciso orientamento, in pericolo le pronunce sulle pensioni

Il palazzo della Consulta ANSA/ANGELO CARCONI

Dopo la singolare sentenza della Consulta, presieduta da Marta Cartabia, che ha bocciato la proposta di referendum elettorale proposta dalla Lega e da 8 Consigli regionali di centrodestra, vista la motivazione che parla di referendum eccessivamente manipolativo (espressione non propriamente giuridica, ma piuttosto giornalistica e volta a un giudizio politico), abbiamo cercato di fare un’analisi obiettiva del possibile orientamento politico dei membri della Consulta che, lo ricordiamo, sono 15 e sono eletti 5 dal Parlamento, 5 dalle magistrature oordinaria, amministrativa e contabile, 5 dal Presidente della Repubblica. A tal fine in calce trascrivo l’elenco dei giudici, della loro qualifica, con il link al sito Wikipedia che li riguarda, esclusi i magistrati, in modo che ciascuno possa farsi un’idea.

Partiamo dall’ultima categoria, i giudici attuali sono stati eletti 3 dal presidente Napolitano e 2 dal presidente Mattarella. Mi fermo qui, visto che sarebbe già abbastanza, e rimando ai riferimenti che sono consultabili nel link che riguarda ciascuno di loro.

Non mi permetto di inserire nessun riferimento sui magistrati eletti dalla Cassazione, dal Consiglio di Stato e dalla Corte dei Conti.

Quanto ai giudici eletti dal Parlamento troverete nei link appositi l’indicazione dei gruppi politici ai quali si deve la loro elezione.

In totale si vedrà che sono prevalenti i giudici il cui orientamento sembrerebbe indirizzato verso il centosinistra, e questo spiega molte delle recenti pronunce della Corte, anche quelle relative alle pensioni, tutte a favore dei governi di allora, a partire del 2011, quelli non eletti ma nominati da Napolitano.

Ecco, qui di seguito, l’elenco dei giudici costituzionali e dei loro profili da wikipedia:

Marta Cartabia, professore ordinario di diritto costituzionale, nominata nel 2011 da Napolitano
https://it.wikipedia.org/wiki/Marta_Cartabia

Aldo Carosi, giudice Corte Conti, eletto dalla Corte dei Conti

Mario Rosario Morelli, Presidente di Sezione della cassazione, eletto dalla Cassazione

Giancarlo Coraggio, Consigliere di Stato, eletto dal Consiglio di Stato

Giuliano Amato, politico, nominato nel 2013 dal presidente Napolitano
https://it.wikipedia.org/wiki/Giuliano_Amato

Silvana Sciarra, professore ordinario diritto del lavoro, eletta dal parlamento
https://it.wikipedia.org/wiki/Silvana_Sciarra

Daria De Pretis, professore ordinario diritto amministrativo, nominata nel 2014 dal presidente Napolitano
https://it.wikipedia.org/wiki/Daria_de_Pretis

Niccolò Zanon, professore ordinario diritto costituzionale, nominato nel 2014 dal presidente Napolitano
https://it.wikipedia.org/wiki/Nicol%C3%B2_Zanon

Franco Modugno, professore emerito diritto costituzionale, eletto nel 2015 dal Parlamento
https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Modugno

Augusto Antonio Barbera, professore emerito diritto costituzionale, eletto nel 2015 dal Parlamento
https://it.wikipedia.org/wiki/Augusto_Barbera

Giulio Prosperetti, professore ordinario diritto del lavoro, eletto nel 2015 dal Parlamento
https://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Prosperetti

Giovanni Amoroso, Presidente sezione Cassazione, eletto dalla Cassazione

Francesco Viganò, professore ordinario diritto penale, nominato dal presidente Mattarella
https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Vigan%C3%B2_(giurista)

Luca Antonini, professore ordinario diritto costituzionale, eletto dal parlamento nel 2018
https://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Antonini_(giurista)

Stefano Petitti, Presidente sezione Cassazione, eletto dalla Cassazione

Questa è la situazione, e questa composizione rimarrà invariata ancora per un po’ di tempo, giusto fino al momento in cui saranno affrontate e decise le questioni delle pensioni alte e della perequazione. Su tali basi si può presumere che la Corte si pronunci a favore dell’esecutivo (a meno che nel frattempo non si vada alle elezioni, ma Mattarella non lo permetterà) e quindi contro i poveri pensionati tartassati, che si sono rivolti con fiducia alle magistrature ordinaria e contabile. Chiedendo che venga tolto di mezzo l’ennesimo taglieggiamento (della durata di 5 anni) delle pensioni considerate alte e della perequazione. Già la Corte dei Conti del Friuli ha rinviato la questione alla Consulta, ma se questa è l’aria che tira i pensionati defraudati dal Governo e, finora, anche osteggiati dalla Consulta, dovranno rassegnarsi a pagare e zitti. Questa è l’Italia.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741