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Fausto Dionisi: ucciso 42 anni fa da Prima Linea. Ricordo nella questura di Firenze

Dionisi
Fausto Dionisi

FIRENZE – Nella ricorrenza del 42° anniversario della morte, la questura di Firenze ha ricordato un suo valoroso rappresentante, l’appuntato Fausto Dionisi, stroncato per mano dei terroristi di Prima Linea il 20 gennaio 1978. Aveva 23 anni. Alle cerimonie tenutesi in via della Casine prima e, successivamente, all’interno della vicina chiesa di San Giuseppe, accanto alla vedova Mariella Magi- che oggi presiede >, l’associazione nazionale dei familiari di magistrati e uomini delle Forze dell’Ordine uccisi dal terrorismo – c’erano il questore, Armando Nanei, il vice prefetto vicario Paola Berardino, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, il presidente del consiglio comunale, Luca Milani, la presidente della Corte d’Appello, Margherita Cassano, il procuratore generale Marcello Viola, la presidente del tribunale, Marilena Rizzo, e i responsabili delle Forze dell’Ordine della provincia. Numerosi anche i colleghi di Fausto che vissero quei tragici momenti.

Intorno a mezzogiorno del 20 gennaio 1978, era un venerdì, nei pressi dell’ingresso delle Murate la Volante con a bordo l’equipaggio formato da Oreste Cianciosi, Dario Azzeni e Fausto Dionisi, inviata sul posto dalla Sala Operativa per un controllo, venne proditoriamente fatta segno di colpi d’arma da fuoco da parte di un commando di Prima Linea. Fausto, che occupava il sedile anteriore destro, fu colpito in pieno dalla raffica e perse la vita. Fu la prima vittima del terrorismo a Firenze negli anni di piombo, che videro il nostro Paese imbarbarito dalla criminalità terroristica, 15 anni di dura contrapposizione sociale che registrarono la morte violenta di 428 persone e oltre mille feriti, tra rappresentanti delle forze dell’ordine, magistrati, professionisti.

Targa Fausto DionisiLa Polizia di Stato e la città non hanno dimenticato il valoroso rappresentante delle istituzioni, insignito di medaglia d’oro di vittima del terrorismo e di medaglia d’oro al valor civile. Il salone d’onore della questura porta il suo nome, così come una scuola dell’infanzia a Varlungo; una via cittadina prospiciente la caserma Fadini gli venne intestata nel ’91. La Sezione fiorentina dell’associazione nazionale della Polizia di Stato, a lui intitolata, era presente con una consistente rappresentanza con bandiera, guidata dal presidente, Sergio Tinti.

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