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Virus cinese: Oms convoca il comitato d’emergenza. Possibili restrizioni ai viaggi. Borse giù in Asia

PECHINO – Virus cinese: ora è emergenza vera, mentre si aggrava il bilancio dei morti a causa del misterioso virus, simile alla Sars. Per questo virus, comparso da dicembre 2019, le autorità sanitarie della Cina hanno annunciato che le vittime sono salite a sei. E dall’Australia arriva la notizia di un primo caso sospetto su un uomo appena rientrato proprio dalla Cina. Ieri sono stati gli stessi esperti della commissione della salute cinese a confermare che il virus è trasmissibile da uomo a uomo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha convocato per domani un Comitato di emergenza. Aumentano anche i casi delle persone contagiate: ce ne sono 77 nuovi, portando a 291 il totale.

RESTRIZIONI AI VIAGGI: «Se i dati confermassero un’estensione del focolaio del nuovo coronavirus non si escludono misure più importanti a livello internazionale, che potrebbero esser prese domani dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: dai controlli più serrati negli aeroporti allo sconsigliare spostamenti, fino alle restrizioni dei viaggi, chiaramente non da tutta la Cina ma solo dalla città di Wuhan». A spiegarlo all’ANSA è Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità. I dati che arrivano sono frammentari, si parla di 300 casi ufficialmente confermati del nuovo virus, ma quelli reali sarebbero verosimilmente circa 1700. Un numero tutto sommato ancora ristretto, ma seppure sia basso, il rischio che il virus arrivi in Europa esiste. A quanto sembra dagli elementi a disposizione, prosegue Rezza, «il nuovo virus sembra essere meno aggressivo e virulento di quello della Sars e questo potrebbe renderlo un po’ più difficile da tenere sotto sorveglianza, perché i casi meno gravi tendono di più a sfuggire dal controllo». D’altronde, prosegue, «con la Sars furono prese misure molto drastiche, grazie alle quali si è riusciti ad arginare una minaccia globale importante: ovvero restrizioni a viaggi internazionali, che per ora non sono state disposte, controlli dei viaggi in partenza e in arrivo, che sono già stati adottati, e la messa in quarantena dei contatti».

BORSE – In Asia, le Borse chiudono in calo con gli investitori che temono un’espansione del contagio del corona virus proveniente dalla Cina. In rosso Tokyo (-0,91%), con gli investitori che fanno scattare le prese di profitto dopo che l’indice nipponico ha raggiunto i massimi in 16 mesi. In rosso i listini della Cina con Shanghai (-1,4%), Shenzhen (-1,3%) e in forte calo Hong Kong (-2,7%). Male anche Seul (-1%) e Mumbai (-0,3%).



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