Firenze, il ministro: reati in calo. Ma esplode il problema droga. E Nardella chiede centri per l’espulsione
FIRENZE – La buona notizia è che il numero dei reati, a Firenze, sta calando. La cattiva notizia è che esplode il problema droga, in tutti gli strati sociali. Non basta: gli spacciatori arrestati, il giorno dopo sono nello stesso posto a vendere dosi. L’ha detto il ministro, Luciana Lamorgese, dopo il vertice sull’ordine pubblico in prefettura. E’ anche difficile tenere dentro gli spacciatori, parola del ministro, perchè le carceri scoppiano. E allora? Il sindaco, Dario Nardella, ha avanzato una soluzione: aprire, anche in Toscana, i centri per il rimpatrio degli extracomunitari irregolari che commettono reati. E’ una novità: fino a pochi fa gli esponenti del centrosinistra (presidenti della Regione Toscana compresi) si dichiaravano contrari ai centri. Ora Nardella ne parla, aggiungendo di voler coinvolgere ne progetto anche i sindaci delle ltre città capoluogo di provincia della Toscana.
LAMORGESE – «La situazione è del tutto sotto controllo – ha detto il ministro durante la conferenza stampa dopo il vertice con il prefetto, Laura Lega, il capo dlla polizia Franco Gabrielli e gli esponenti delle forze dell ‘ordine – con un territorio florido dove ci sono 15 milioni di presenze l’anno a fronte di circa 380mila abitanti. E anche le periferie urbane sono curate. Ho riscontrato una perfetta sinergia tra le istituzioni e i problemi vengono affrontati con serenità e in un progetto comune per il bene di questo territorio. C’è stata una diminuzione dei reati pur in presenza di una forte impennata nel 2017-18: nel 2019 si è registrata una flessione del 3,7% sul territorio metropolitano e dell’1% in città. Diminuiscono i reati in generale e un dato che emerge è l’aumento dei furti in appartamento, ma su questo le forze di polizia stanno operando con determinazione, possiamo dire che Firenze è una città sicura; come in tutte le città importanti non esiste la criminalità zero, teniamo conto che i reati sono diminuiti, già questo ci deve far sperare bene sulla percezione».
FORZE DI POLIZIA – Sugli organici delle forze di polizia, ha continuato Luciana Lamorgese, «il sindaco di Firenze mi ha chiesto un incremento, per sapere se noi riusciremo a mandare nell’arco dell’anno dei numeri ulteriori di forze di polizia. Abbiamo detto che fra 2018 e il 2019 ne sono arrivati 130 in più, però già quest’anno sono previste innanzitutto 22 unità appartenenti alla polizia di Stato, e poi è prevista per l’Arma dei Carabinieri una rimodulazione degli organici nelle 12 stazioni, e anche per la Guardia di Finanza ho avuto assicurazioni che si arriverà alla copertura, alla pianificazione degli impieghi, cercando di coprire le carenze sul territorio, ricorrendo a coloro che stanno terminando i corsi specifici di formazione. Vedo un incremento positivo anche da parte delle altre forze di polizia, e quindi posso dire che su questo do garanzia che nell’arco del 2020 riusciremo a far fronte con gli ulteriori corsi che stanno per concludersi».
DISCOTECHE – Sugli incidenti stradali del fine settimana, il ministro ha riferito di aver «mandato delle direttive ai prefetti perchè ritengo sia stato pesante il numero delle vittime, soprattutto giovani, per fare di più, perchè non si verifichino eventi tragici come quelli che abbiamo visto anche di recente. Dobbiamo porci nelle condizioni di evitare queste tragedie, e per questo faremo un incontro a livello centrale. Valuteremo anche l’ipotesi di fornire un kit fuori dalle discoteche, per evitare che i giovani si mettano alla guida con un livello alcolemico elevato.
IMMIGRATI– Sul memorandum Italia-Libia «è stato costituito un gruppo di lavoro, abbiamo terminato quelli che sono gli interventi da portare avanti, e attualmente è in fase di chiusura e non appena avrà il via libera anche da parte del ministero degli Esteri, con cui abbiamo lavorato congiuntamente, andrà avanti. Quindi speriamo di poterlo portare a compimento nel giro di poco tempo. La parte nostra è stata fatta. A Zagabria si è avvicinato il ministro dell’Interno romeno per dirmi che avevano portato l’accordo di Malta al parlamento romeno ed era stato valutato positivamente. Quindi anche la Romania parteciperà da oggi a questi processi di redistribuzione, di ‘relocation’ dei migranti che arrivano sulle nostre coste. Questo accordo sta dando i suoi frutti. Oggi, purtroppo, c’è una situazione difficile dall’altra parte del Mediterraneo, dobbiamo gestirla in una certa maniera, d’accordo con l’Europa. Sono tornata venerdì da Zagabria con la condivisione da parte dei vari Stati che ci sia una gestione congiunta in Europa, perché questa esigenza che l’Europa partecipi a un processo di individuazione delle linee necessarie per gestire questo fenomeno così complesso, credo che ormai sia entrata nella mentalità dei vari Stati».