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Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2019%2F10%2FBoris Johnson Ue E Brexit

Brexit: organizzazioni vinicole chiedono a Johnson di non introdurre ostacoli alla compravendite vino

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ROMA – Zero tariffe su qualsiasi compravendita d ivino; l’impegno del Governo a rimuovere qualsiasi tipo di ostacolo al libero commercio enoico; digitalizzazione ed automatizzazione di nuove eventuali norme e regolamenti, per contenere i costi; se è vero che il Governo sta pensando a porti franchi nel Regno Unito, che pensi ad un porto franco anche per il vino; il sostegno del Governo per promuovere il commercio del vino dal Regno Unito al resto del mondo: facciamo sapere al mondo che il nostro Paese non è solo aperto agli affari, ma che è anche il posto migliore al mondo per comprare e vendere vino.

Ecco, in sintesi, fa sapere in Italia il sito Winenews.it, le richieste che la Wsta – Wine and Spirits Trade Association, che rappresenta l’intera filiera del mondo enoico in Uk, dai wine merchantstorici come Berry Bross & Rudd ai big del vino mondiale come Accolade- porterà al premier Boris Johnson che, dopo la straripante vittoria alle elezioni generali dello scorso dicembre, dall’1 febbraio guiderà la fase 2 della Brexit, che porterà la Gran Bretagna fuori dalla Ue e a rinegoziare i rapporti commerciali di Londra con i 28 Paesi dell’Unione.

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