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Papa Bergoglio e Pd accolgono a braccia aperte Lula: protesta Alberto Torregiani, è il protettore di Cesare Battisti

VATICANO – «Che venga accolto a braccia aperte, che venga ‘benedetto’ dalla guida spirituale del cristianesimo, colui che per definizione politica ed umana è per essenza l’esatto opposto di tutto il pensiero cristiano, No, questo va oltre ogni singolo ragionevole pensiero. Santo Padre, mi è davvero difficile comprendere il suo comportamento e fra le varie ragioni, quella più consona, mi è apparsa la cortesia. Mi perdoni però, sua santità, ma non vedo nulla di cortese nel suo gesto». Lo afferma Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi Torregiani, ucciso nel 1979 da un commando dei Pac davanti alla gioielleria di famiglia a Milano, in lungo post su Fb accompagnato dalla foto del Papa con l’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, riferendosi al colloquio dei giorni scorsi. Lula si oppose all’estradizione in Italia dell’ex terrorista del Pac Cesare Battisti.
«Papa Francesco (il Vescovo di Roma e della cristianità, colui che predica a tutti i fedeli di vivere e fare del bene) ha ricevuto nella santa sede Luiz Inacio Lula da Silva, conosciuto da tutti come Lula, ex presidente del Brasile – osserva Torregiani che nello stesso agguato in cui il padre morì fu gravemente ferito e da allora è costretto sulla sedia a rotelle – L’ex presidente Lula, ha poi incontrato il ministro Gualtieri, il segretario del Pd Nicola Zingaretti ed infine il segretario della Cgil Maurizio Landini… mi meraviglia che non abbia anche fatto un bel selfie con il compagno
Vauro..(e forse abbia chiesto la possibilità di incontrare il suo amico Cesare Battisti, ospite nelle nostre patrie galere)…».

Ritornando all’incontro tra il Papa e Lula, Torregiani continua: «La cortesia viene posta a coloro che nel loro cammino hanno riposto azioni di gentilezza e beneficenza, la cortesia è ricambiata a coloro che nella loro umiltà, si ungono di azioni rivolte al bene comune, lasciando alle spalle quegli averi e beni materiali di cui potrebbero fare uso per i loro scopi, come fece quel grand’uomo di cui Lei porta il nome, Francesco. Al contrario, osserva Torregiani, riguardo a Lula la storia racconta altro. Si tratta di un presidente che ha usato due pesi e due misure nelle decisioni di
giustizia e moralità ospitando nella sua casa un carnefice condannato di omicidi rispondendo anche alle richieste di amici nel far di tutto per trattenerlo»,

Ma non ci si deve meravigliare, anche Papa Francesco e gli altri soggetti indicati da Torregiani spesso praticano il metodo dei due pesi e due misure, come è stato confermato quando Bergoglio ha ricevuto Lula, mentre si è sempre rifiutato di far lo stesso con Salvini, a difesa dei suoi amati migranti.

Inutile dire che siamo d’accordo con le critiche giuste del figlio del gioielliere ucciso.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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