Mattarella preoccupato per la tenuta del governo incontra Conte. Vuole scongiurare la crisi
ROMA – Nel giorno del silenzio dei duellanti, Giuseppe Conte e Matteo Renzi, arriva il faccia a faccia più importante, quello tra il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Conte si reca al Quirinale per un incontro a tutto tondo, che spazia dalla politica interna ai principali dossier internazionali. Ma è la tenuta della maggioranza il fulcro delle attenzioni del premier e anche del Colle. Una tenuta sulla quale il capo dell’esecutivo, con la sponda del Pd, sta lavorando con grande discrezione, per blindare la maggioranza a Palazzo Madama. Per Conte, infatti, la parziale tregua a cui si è acconciato Renzi non basterebbe.
Renzi si pentirà amaramente di aver proposto e imposto il siculo presidente sullo scranno più alto della repubblica, con l’intenzione di arginare le opposizioni interne e esterne. Ora si accorge che l’inquilino del Colle vuole a tutti costi preservare il disastroso statu quo pur di non correre il rischio di vedere, con le elezioni, trionfare il centrodestra di Salvini e Meloni, il più votato dagli italiani, stando ai sondaggi. E sarà proprio il rottamatore a rischio di sparizione o quasi dalla scena politica che conta, nonostante tutti i suoi sforzi.
Il premier si sarebbe convinto, lo avrebbe confessato a Mattarella, che l’obiettivo del leader di Iv è logorarlo e che a prescindere dai temi, lo scontro si riproporrà. L’obiettivo è rendere numericamente irrilevante la forza di Iv a Palazzo Madama. E le strade sono due: puntare a convincere qualche renziano pentito e assicurarsi il drappello di responsabili che, secondo fonti di maggioranza, sarebbe pronto ad emergere al momento opportuno.
Il tema, tuttavia, è che il Quirinale vuole numeri visibili. Nel marzo 2018, tanto per fare un esempio, fu detto no a Berlusconi che assicurava che il centrodestra avrebbe trovato i numeri per fare la maggioranza. Se Conte portasse numeri certi, non ci sarebbe bisogno di aprire una crisi formale per un cambio numericamente non elevato all’interno della maggioranza. Ma sarebbe chiaramente necessario che il premier tornasse alle Camere per chiedere la fiducia. Magari portando in Aula quell’agenda 2023 alla quale lavora alacremente in questi giorni. E’ in questo contesto, si ragiona sempre in ambienti parlamentari, che Conte si è recato al Quirinale. Dove si guarda con preoccupazione allo strappo interno alla maggioranza. Uno strappo che, si sottolineava già nei giorni scorsi, di fatto paralizza l’attività del governo.