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Virus cinese: Governo e Regione minimizzano. La denuncia di Forza Italia

Ok Osmannoro 678x381 1FIRENZE – Forza Italia lancia l’allarme sulla pericolosa minimizzazione dei rischi del coronavirus da parte del governo e della Regione Toscana:

«L’allarme mondiale sui rischi di contagio del coronavirus pare si fermi al confine della regione Toscana. È inquietante quanto sta accadendo in questi giorni tra Roma, Firenze e Prato. Il ministro Speranza e il presidente Rossi, accomunati dalla stessa ideologia culturale e politica, fanno a gara a chi minimizza di più su questo drammatico tema. È sotto gli occhi di tutti la pessima gestione dell’emergenza da parte della Regione che immagina di risolvere tutto con un ambulatorio, senza però divulgarne adeguatamente la notizia alla comunità cinese che sempre più spesso opta per una auto quarantena. Inoltre, non si ha notizia di come viene gestito il trasporto dei cinesi sbarcati in Italia. Se dovessero in autonomia prendere dei mezzi pubblici il pericolo di contagio sarebbe elevatissimo. La situazione più problematica, comunque, riguarda la città di Prato. È inspiegabile, infatti, la decisione del sindaco di non ottemperare alla richiesta della vastissima comunità cinese di uno spazio ah hoc per la quarantena, così come è inutile il protocollo d’intesa stilato dalla Regione Toscana con il Consolato cinese, che prevede la quarantena volontaria nell’abitazione di chi è a rischio infezione, in quanto molti dei cinesi non hanno una vera e propria abitazione perché ‘vivono’ nei capannoni dove lavorano. Insomma, Ministero, Regione e Comune di Prato stanno prendendo troppo sottogamba il rischio epidemia, esponendo la popolazione a pericoli di non poco conto».

Lo affermano, in una nota, i deputati di Forza Italia Erica Mazzetti e Stefano Mugnai, firmatari di una interrogazione urgente al ministero della Salute, la cui risposta è giunta questo pomeriggio in Commissione affari sociali di Montecitorio dal sottosegretario Sandra Zampa. «La risposta del ministero al nostro atto di sindacato ispettivo – aggiungono – è insufficiente per i toscani. Tra l’altro non comprendiamo appieno quali siano i numeri reali. Il ministero parla di 2.500 rientrate dalla Cina, mentre per l’assessore regionale sono la metà. Un corto circuito comunicativo inquietante. Quando a prevalere è l’ideologia rispetto alla scienza i rischi sono enormi. È infatti incomprensibile come mai il presidente Rossi non faccia propri gli appelli di molti medici e soprattutto del virologo Burioni sulla necessità di una quarantena per tutti coloro che sono stati in Cina nelle ultime settimane. Tutta questa incertezza istituzionale genera paure fra i cittadini che si sentono insicuri e indifesi dallo Stato».

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