Coronavirus: settima vittima. Era un paziente in dialisi. Calcio a porte chiuse (anche l’Inter in Uefa)
ROMA- Sono sette le vittime in Italia per il coronavirus, sei in Lombardia e una in Veneto. E’ morto all’ospedale Sant’Anna di Como il paziente trasferito dal Lodigiano nel fine settimana risultato positivo al tampone sul Coronavirus. L’uomo, 62 anni, residente a Castiglione d’Adda, già dializzato, presentava una serie di importanti patologie croniche pregresse. Aveva contratto il Covid-19 ed era stato trasferito nell’ospedale comasca nella notte tra venerdì e sabato. Lo si apprende da fonti ospedaliere confermate dalla Regione. Il numero dei contagiati ha superato quota 200. I focolai soprattutto in Lombardia e in Veneto. Domani, martedì 25 febbraio, si svolgerà un vertice del presidente del consiglio con i presidenti delle regioni. Si parla di una chiusura delle scuole per alcuni giorni, ma ancora, su questo fronte, non ci sono certezze.
E anche il calcio corre ai ripari. Il presidente della Lega calcio di serie A, Paolo Dal Pino, ha inviato una lettera al Governo, attraverso il ministro dello sport, Spadafora, quello dell’Interno, Lamorgese, e quello della Salute, Speranza, per chiedere che nei territori considerati a rischio coronavirus le gare di calcio non vengano sospese, ma siano disputate a porte chiuse. Lo apprende l’ANSA. Si tratta di un atto formale, che la Lega delle società motiva nella lettera con il calendario già saturo di impegni e la necessità che le competizioni si concludano entro il 24 maggio stante l’avvio dei prossimi Europei di calcio. Interessata anche Inter-Ludogorets di Europa League, in programma giovedì. Quanto a Juve-Inter, big match della prossima giornata, e’ stato escluso il rinvio a lunedi’.
Si’ alle gare sportive a porte chiuse, nei territori interessati dalla diffusione del coronavirus: il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ha annunciato che e’ in via di ultimazione il decreto del governo che lo consente. Parlare di Juventus-Inter a porte chiuse non è un tabù. Nemmeno per il presidente bianconero, Andrea Agnelli, ospite di Radio24: «In questo momento la priorità è la tutela della salute pubblica, partendo da questo presupposto c’è un dialogo in corso con le autorità, ma qualunque determinazione sarà presa, è importante che sia a tutele della salute pubblica».