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Coronavirus: Misure urgenti per zona rossa. Bozza Dpcm, sentite anche le Regioni

ROMA – Un pacchetto di misure per contenere il contagio, ma anche per dare un po’ di respiro alle zone non direttamente coinvolte. Il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri (che sarà firmato dopo che le Regioni, questa mattina alle 9, manderanno le ultime osservazioni) è stato messo a punto nel corso di una riunione tra il premier Giuseppe Conte e alcuni ministri dell’esecutivo — tra i quali Paola De Micheli, Francesco Boccia, Roberto Speranza, Vincenzo Spadafora e Luciana Lamorgese —, in collegamento con i presidenti di Regione. Prevede la sospensione di eventi e attività fino all’8 marzo 2020 nelle zone interessate.

«Sospensione, sino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico quali, a titolo di esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose». I musei potranno riaprire, ma con visite contingentate e garantendo la distanza di sicurezza di almeno un metro. Si aspetta di capire, come sembra, se anche per le chiese si adotterà un sistema flessibile.

E ancora: chiusura di tutti gli esercizi commerciali, uffici pubblici; sospensione dei viaggi di istruzione in Italia e all’estero. Queste leprincipali misure di contenimento adottate nella cosiddetta zona rossa previste dalla bozza di Dpcm con le nuove misure per ‘contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19.

Le disposizioni urgenti per arginare il contagio sono contenute nell’articolo 1 del decreto. La presidenza del Consiglio dei ministro sospende poi le procedure concorsuali pubbliche e private, indette e in corso nei Comuni. Inoltre è prevista la chiusura di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità, dei servizi pubblici essenziali di cui agli articoli 1 e 2 della legge12 giugno 1990, n. 146, e degli esercizi commerciali per l’acquisto dei beni di prima necessità, secondo le modalità e i limiti indicati con provvedimento del prefetto territorialmente competente.

Infine, c’è l’obbligo di accesso ai servizi pubblici essenziali, nonché agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità indossando dispositivi di protezione individuale o adottando particolari misure di cautela individuate dal Dipartimento di prevenzione delle aziende sanitarie competenti per territorio.

MISURE IGIENICHE – Lavarsi spesso le mani. Con soluzioni idroalcoliche che si raccomanda di mettere a disposizione in tutti ilocali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani. E ancora: coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce e non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol e usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate. Queste le’misure igieniche previste dell’allegato 3 dellabozza di Dpcm con le nuove disposizioni per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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