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Bce: anche i mercati in rivolta contro Christine Lagarde, freccette al posto del bazooka

Lagarde

BRUXELLES – Christine Lagarde stecca la prima. Di fronte alla prima emergenza del suo mandato ha profondamente deluso imercati finanziari. «Freccette al posto del bazooka» e’ stato ilcommento ironico di qualche operatore con voglia di sorridere mentre il fragore del ribasso risuonava come mai prima d’ora: Milano cede il 16,92%, Francoforte il 12,24%. Parigi e Londra perdono rispettivamente il 12,28% e il 10,93%. Christine Lagarde nella prima intervista rilasciata dopo l’insediamento aveva ripetuto che non voleva passare alla storia per un altro «whateverit takes» come quello di Mario Draghi del 2012 con cui salvò l’euro. Rischia pero’ di passare alla storia esattamente per la ragione opposta: aver contribuito a provocare il piu’ grande ribasso di Borsa dopo quello del ’29. Certo non e’ la sola artefice vista la timidezza dei governi nell’affrontare l’emergenza coronavirus. Ma sicuramente la ferita di ieri pesera’a lungo sulla sua immagine. L’Europa ha perso 825 miliardi in una giornata. A Milano, solo nel paniere Ftse Mib dei gruppi maggiori, sono andati persi 68 miliardi di capitalizzazione. Lo spread vola a 262 punti dopo una puntata a 273 punti portando il rendimentodei Btp vicino al 2%.

I possessori di titoli di stato hanno subito una perdita valutabile tra 50 e 70 miliardi. Il rischio Italia torna a essere centrale. Esattamente com’era avvenuto nel 2011. Con l’aggravante, stavolta, di un Paese chiuso per quarantena. Ha deluso in particolare la decisione della Bce di non abbassare ulteriormente il tasso sui depositi (gia’ negativo allo 0,50%) in contrasto con quanto fatto dalla Fed e dalla Bank of England che sono intervenuti con riduzioni di mezzo punto. Non e’ stata accolta meglio la decisione di aumentare di 120 miliardi entro fine anno la dotazione del Qe. Una decisione troppo timida. Il programma di acquisto di titoli di Stato procedera’ al ritmo di 20miliardi al mese ma potra’ all’occorrenza utilizzare questa dote aggiuntiva per attenuare eventuali momenti di tensione come quelli di queste ore. Su questo fronte va rilevato un fatto importante: in risposta a una domanda la Lagarde ha indicato che alla fine dei conti il programma potrebbe essere variato comprando titoli obbligazionari emessi da gruppi privati con sede in Paesi sotto particolare stress. Ovviamente il riferimento era diretto all’Italia.

Tuttavia nemmeno le misure aggiuntive, come condizioni piu’favorevoli sul nuovo round di TLtro (finanziamenti a sostegno delle banche) che partiranno la prossima settimana sono riuscite acalmare i mercati. Nell’insieme la Bce e’ sembrata vicina al pienoutilizzo della sua cassetta degli attrezzi e questo e’ stato l’elemento di maggiore preoccupazione. La politica monetaria sembra aver esaurito le armi. Non a caso la Lagarde ha dedicato gran parte della conferenza stampa a governi nazionali e istituzioni europee invitandoli a varare un piano fiscale ambizioso e coordinato. Ha ricordato che fino a ora sono state varate misure di emergenza per soli 27miliardi di euro complessivi, vale a dire circa un quarto di punto del pil europeo. Solo l’Italia ne ha stanziati venticinque. La risposta deve venire in primo luogo e soprattutto dalla politica fiscale – ha detto – non ci si puo’ attendere che siano le banche centrali a risolvere la situazione. A chi le chiedeva se questo fosse stato il suo momento del “whatever it takes”, Lagarde ha risposto ricordando di quando a settembre aveva detto di sperare di non doverlo mai pronunciare e ha piuttosto sottolineato l’unanimita’ con cui sono state prese le decisioni annunciate oggi. Provocando il disastro che ne è conseguito. Mario Draghi, in altri tempi, non aveva esitato a sfidare l’opposizione della Germania.

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