Skip to main content

Coronavirus: situazione per provincia, esperti prevedono boom di contagi, Italia in coro contro la paura

Italia in coro contro la paura

ROMA – Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 7.732 i malati in Lombardia (836 in più di ieri), 2.011 in Emilia Romagna (+253), 1.453 in Veneto (+156), 794 in Piemonte (+240), 698 nelle Marche (+128), 455 in Toscana (+103), 242 nel Lazio (+70), 213 in Campania (+39), 304 in Liguria (+61), 236 in Friuli Venezia Giulia (+88), 126 in Sicilia (+15), 121 in Puglia (+23), 157 in Trentino (+55), 83 in Abruzzo (+5), 73 in Umbria (+11), 17 in Molise (+1), 43 in Sardegna (+4), 27 in Valle d’Aosta (+1), 37 in Calabria (+5), 123 in Alto Adige (+20), 10 in Basilicata (+2).

Quanto alle vittime, se ne registrano: 890 in Lombardia (+146), 201 in Emilia Romagna, (+55), 42 in Veneto (+10), 46 in Piemonte (+20), 27 nelle Marche (+5), 5 in Toscana (+0), 17 in Liguria (+6), 2 in Campania (+1), 11 Lazio (+2), 10 in Friuli Venezia Giulia (+2), 5 in Puglia (+0), 2 in provincia di Bolzano (+1), 2 in Sicilia (+0), 2 in Abruzzo (+0), uno in Umbria (+1) uno in Valle d’Aosta (+0), 2 in Trentino (+1). I tamponi complessivi sono 97.488, quasi oltre 65mila dei quali in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

MORTALITA’ – Silvio Brusaferro ha poi fatto un punto sulla mortalità. «I dati sulla mortalità si vanno approfondendo con le cartelle cliniche dei deceduti: i pazienti morti con il coronavirus hanno una media di oltre 80 anni, 80,3; le donne sono solo il 25,8%. Età media dei deceduti è molto più alta degli altri positivi. Il picco di mortalità c’è tra 80-89 anni. La letalità, ossia il numero di morti tra gli ammalati, è più elevata tra gli over 80». Brusaferro lancia poi un allarme su un possibile picco di contagi nel weekend.

WEEK END – «E’ verosimile aspettarci casi in questo weekend in parte come effetto dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana. L’incubazione è tra 4 e 7 giorni: abbiamo visto folle assembrate al mare o in stazioni sciistiche o in mega aperitivi, luoghi dove probabilmente il virus ha circolato. Una parte di quelle persone nei prossimi giorni probabilmente mostrerà una sintomatologia. E’ un’ipotesi, vedremo le curve, speriamo di essere smentiti dai fatti» ha detto Brusaferro.

DISTANZIAMENTO – «Il distanziamento sociale è la chiave per ridurre la diffusione del contagio. Le prossime settimana saranno decisive e dipendono dal comportamento di ogni singolo cittadino», ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza in relazione ad ipotesi di picchi e numero dei contagi.

EPIDEMIA LUNGA- «Grazie alle forti misure di contenimento in atto eviteremo un picco insostenibile, diluendo e rallentando i casi di SarsCov2, che comunque ci saranno, in un tempo più lungo: l’epidemia in atto, cioè, durerà di più ma il numero di casi risulterà gestibile per il Servizio sanitario». Lo spiega all’ANSA Pier Luigi Lopalco, professore di igiene all’università di Pisa e responsabile epidemiologia nella task force della Regione Puglia per il contrasto al nuovo coronavirus.

LOMBARDIA- «Il numero reale di contagiati” dal Coronavirus è più alto di quello ufficiale – , dice Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano-. Nella zona di Vo’, sono stati fatti tantissimi tamponi e si sono visti stati risultati. La scelta di non farne altrettanti in altre zone per me – ha aggiunto Galli – è discutibile, anche se probabilmente è dovuta alla disponibilità negli spazi di laboratori. La battaglia si vince nei territori, come sul campo di battaglia. Gli ospedali sono nelle retrovie, se continuano ad arrivare feriti, non riusciranno mai a reggere. Il circolo vizioso va interrotto sul campo. Se le misure attuate avranno risultati si potrà vedere ottimisticamente in due settimane. Faccio un paragone Wuhan attorno al 25-26 gennaio c’era un numero di casi paragonabile a quello della Lombardia al 3 di marzo. E noi abbiamo avuto 3-4 settimane il cui il virus ha circolato liberamente. Questa è una bestia che ci ha invaso e che ci terrà compagnia per un periodo ancora non breve e la mobilitazione di tutti è fondamentale perché questo periodo venga accorciato».

GENOVA, NAVE OSPEDALE – Le città pensano anche a preparare nuovi posti letto per curare malati e convalescenti in piena pandemia da coronavirus. A Genova si lavora su un luogo insolito: trasformare un traghetto in ospedale anticoronavirus. “Nel giro di cinque giorni saremo pronti ad utilizzarlo”, annuncia il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Sul traghetto cominceremo con moduli da 25 posti per salire fino a 200”. La nave ospedale potrebbe servire a ricoverare le persone positive al virus dimesse dagli ospedali ma impossibilitate alla convalescenza a casa, i casi positivi non gravi, oppure potrebbe essere impiegata per liberare posti letto nelle strutture sanitarie in caso di urgenza.

ROMA – A Roma stop metro e bus dalle 21 – Parte il nuovo piano di trasporto pubblico a Roma in considerazione dell’emergenza sanitaria e per contenere la diffusione del virus COVID-19. L’ultima corsa di metro, bus e tram sarà alle ore 21 e e ci sarà la riduzione estiva dei trasporti. La rimodulazione tiene conto del calo della domanda ed è in linea con quanto previsto dal decreto ministeriale. In ottemperanza all’Ordinanza della Regione Lazio saranno garantiti i servizi minimi essenziali privilegiando l’integrazione tra le varie modalità, favorendo quella con minore possibilità di contatto tra persone e scegliendo quella che permetta maggiore superficie disponibile per i viaggiatori e almeno un metro di distanza tra i passeggeri per garantire la massima sicurezza a utenti e operatori. Le aziende di Tpl manterranno i livelli di servizio adeguati sulle linee di superficie che consentono collegamenti con le strutture sanitarie e ospedaliere e con le realtà produttive in servizio. L’azienda ricorda che al momento non è possibile utilizzare la porta anteriore dei mezzi di superficie, salvo che per ragioni di emergenza.

CANTA CHE TI PASSA – Intanto sui social fervono iniziative per tirare su di morale le persone. Canta che ti passa. L’Italia dei social chiama e i quartieri deserti si accendono attraverso migliaia di persone che si danno appuntamento fuori dai balconi: intonano in coro canzoni e condividono ore di socialità nonostante l’isolamento del Paese. Da Nord a Sud, tutti rigorosamente rinchiusi in casa, ma comunque insieme.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741