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Coronavirus: i romani seguono le regole (più o meno), altri fanno finta di nulla e circolano per la città

FIRENZE – E’ ben vero che anche gli italiani si assembrano in spregio dei divieti governativi, visto che il sindaco Nardella ha dovuto richiamare all’ordine i fiorentini che erano presenti numerosi alle cascine, sorvegliati dai vigli urbani e dai Carabinieri, ma in molte altre città ci sono violazioni continue (magari involontarie, visti i soggetti) da parte di migranti che circolano per le città, si assembrano nei giardini, non rispettano le distanze e neppure, ovviamente portano mascherine. Costituendo un potenziale pericolo per sé e per gli altri. ma sappiamo bene che il buonismo italiano riconosce ai migranti molti diritti, ma nessun dovere o quasi. Nelle mie uscite mattutine ho rilevato come vicino ai negozi, anzi sulla porta dei negozi, ci siano sempre migranti privi di protezione che stanno a distanza minima dai clienti che entrano. Alcuni cercano di rendersi utili disciplinando le code, ma il rischio resta.

A Roma il giornale Il Tempo, giorni fa, ha documentato una situazione strabiliante: migranti a giro, a zonzo in gruppo per la Capitale, sostano nei giardini, fanno capannelli, senza nessuna protezione, nessun controllo. Raggi e Pantalone che ci state a fare? E neppure credo che questi simpatici ospiti abbiano in tasca la dichiarazione prevista dai severi decreti governativi. A loro tutto è permesso, anche d’infettarci senza problemi. I sacrifici li facciamo solo noi.

La foto in alto, che riprendiamo dal servizio del giornale romano, è eloquente. Afferma il quotidiano, a tal proposito, che a Roma città quasi deserta ai tempi del coronavirus, non tutti rispettano le regole anti-contagio per evitare il diffondersi del Covid-19 imposte dal governo. Le foto scattate a piazza Venezia dimostrano come gli immigrati, in barba al decreto del premier Conte che ha recluso in casa tutti i cittadini per ragioni di salute, si assembrano nelle aree verdi e non rispettano le fondamentali distanze di sicurezza. I controlli latitano.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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