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Coronavirus, Rossi: «In Toscana presto 5mila tamponi al giorno. E i nuovi screening»

Tamponi In ToscanaFIRENZE – Intervistato dal Corriere della Sera, Enrio Rossi, presidente della Regione Toscana, fa sapere: «I tamponi sono insostituibili e in Toscana siamo stati i primi a utilizzarli anche nelle persone asintomatiche: ne stiamo facendo duemila al giorno e pensiamo di
salire a breve a quota cinquemila. Ma non ci facciamo illusioni: non li possiamo fare a tutti. Stiamo incrementando l’uso dei tamponi e spingendo al massimo per aumentarne la produzione facendo anche accordi con privati – spiega Rossi – Abbiamo costituito unità speciali ogni 30 mila abitanti che operano su segnalazione dei medici di famiglia. Stiamo inoltre aumentando il numero di laboratori per questo tipo di analisi che da tre sono diventati cinque e presto saranno nove. Ma allo stesso tempo dubitiamo di chi promette tamponi per tutti. Questo significherebbe una potenza di intervento da parte del servizio sanitario inimmaginabile. Non riesco proprio a capire come si possa analizzare un numero altissimo di tamponi al giorno quando per ognuno servono dalle 4 alle 7 ore di analisi, si provocherebbero gravi rallentamenti ai laboratori. E dunque, dopo aver ascoltato gli esperti, in Toscana abbiamo elaborato una nuova strategia di screening pur continuando a fare più tamponi possibili».

Il presidente della Regione illustra poi il nuovo metodo per individuare eventuali positivi che sta per partire in Toscana, con «un
grande programma di screening di massa con test sierologici, cioè con esami del sangue più veloci e semplici da effettuare. Abbiamo ordinato 500 mila kit, i primi arriveranno dalla Cina che li ha già sperimentati con successo- precisa Rossi – Il test sierologico individua quella parte della popolazione che ha avuto un contatto con il virus entro una settimana e ha sviluppato gli
anticorpi. Alcuni sono asintomatici, altri hanno manifestato sintomi lievi. Però possono infettare e dunque è importante individuarli.
Inizieremo con il personale sanitario, poi passeremo anche al resto della popolazione».

Quanto ai tamponi, annuncia il governatore Rossi, «li utilizzeremo sulle persone risultate positive al test sierologico, quello del
sangue per capirci: saranno messe in isolamento e dunque non potranno infettare altri soggetti. Dunque un doppio esame per avere dati ancora più esatti e approfonditi». Sui tempi, Rossi spiega: «Appena arriveranno i primi kit dalla Cina, credo entro questo fine settimana. Poi arriveranno anche i kit italiani». Test italiani per individuare i positivi al Covid-19? «Certamente. In Toscana, a Siena, abbiamo un incubatore di ricerca molto importante nel settore farmaceutico. E un’impresa, si chiama Ds, molto importante nel settore farmaceutico. E un’impresa, si chiama Ds, Diagnostica Senese, che anche con finanziamenti della Regione sviluppa
test e fa ricerca con l’Istituto Spallanzani. Ho parlato con Massimiliano Boggetti, amministratore delegato di Ds, che si è detto
disponibile a produrre test per la Toscana da usare nello screening».

Quanto ai positivi asintomatici che non potranno stare a casa, trascorreranno l’isolamento «negli alberghi sanitari. Abbiamo appena firmato un’intesa con gli albergatori che hanno messo a disposizione migliaia di camere nelle quali possiamo ricoverare queste
persone. Garantiremo assistenza, vitto e alloggio». E infine il problema delle terapie intensive, «che la Toscana credo abbia risolto. Negli ultimi 15 anni i posti letto nelle nostre terapie intensive sono aumentati di un terzo: da 340 a 447. Ora, con un investimento di 20 milioni, arriveremo a 845 posti che mettiamo a disposizione dell’intero Servizio sanitario nazionale e non solo per la nostra regione – conclude Rossi – Rispettando così un principio etico e giuridico che riteniamo categorico. Fortunatamente il coronavirus non aggredisce tutti allo stesso momento».



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