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Borrelli, coronavirus: i contagiati reali potrebbero essere 10 volte quelli censiti (63.000)

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ROMA . Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, al lavoro da due mesi sul fronte dell’emergenza coronavirus, ha fatto un bilancio sul numero dei contagi in Italia rivelando che i numeri reali potrebbero essere diversi da quelli che la burocrazia riesce a censire. A fronte dei 63mila ammalati complessivamente censiti in Italia, infatti, il numero uno del dipartimento ha spiegato in un’intervista su Repubblica che il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile.

In merito alla conferenza stampa delle 18, in cui ogni sera si dichiarano i nuovi contagi e le vittime, Borrelli ha spiegato: Ricevo molte mail che mi chiedono di fermarci. Possono essere dati imperfetti, ma dal primo giorno ho assicurato che avrei detto la verità, è un impegno che ho preso con il Paese. Se ora ci fermassimo – ha aggiunto – ci accuserebbero di nascondere le cose. E poi eravamo in mano alle singole Regioni, ai numeri degli assessori alla Sanità. Nelle prime settimane è stato il caos. A fatica siamo riusciti a ricondurre i governatori alla ragione, adesso non possiamo fermare questo appuntamento nazionale.

Per il secondo giorno consecutivo, ieri, i positivi sono aumentati dell’8,1% con un trend in calo: Le misure di due settimane fa iniziano a sentirsi, ha commentato Borrelli. Nelle prossime ore dovremmo vedere altri effetti.

Fin dall’inizio, ha dichiarato il capo della Protezione Civile, ci sono stati comportamenti pubblici che hanno alimentato il problema nazionale. Ad esempio, la comitiva del Lodigiano che il ventitré febbraio è andata a Ischia portando il contagio sull’isola. E i primi positivi a Palermo, con i ventinove bergamaschi in vacanza in Sicilia.

Tuttavia, al momento, secondo Borrelli il problema più grave nel nostro Paese è la mancanza di forniture mediche: Dovremmo poter comprare i ventilatori da terapia intensiva nei supermercati, le mascherine ad ogni angolo e invece stiamo faticando. India, Russia, Romania, Turchia: hanno bloccato le esportazioni. Vogliono essere pronti per i loro picchi. Siamo intervenuti con le ambasciate, ma temo che mascherine dall’estero non ne arriveranno più.

Alla domanda se con l’arrivo dell’estate ci lasceremo alle spalle il coronavirus, la risposta di Borrelli è secca: Nessuno può ancora dirlo.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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