Coronavirus, Firenze: code dimezzate… oops, era un’illusione.
FIRENZE – Stamani spesa perché, dopo 5 giorni, sono rimasto senza provviste. Ore 7,30, sorpresa, la fila nel viale don Minzoni per il Supermercato per ora non c’è, arriva solo fino al semaforo in via Masaccio. Per la prima volta dopo 15 giorni dunque il Supermercato sembra praticabile. Rifletto che forse la campagna di terrorismo psicologico e di sanzioni pesantissime praticata dal governo ha avuto effetto, anche se la pioggerellina che cade sulle persone in coda può avere avuto un effetto importante. Ma la scelta è il carcere o la morte per fame.
La fila è ordinata, quasi tutti con mascherine, due signore loquaci chiacchierano fra loro ingannando il tempo. Lo scorrimento però è molto lento, segno che la direzione centellina giustamente gli ingressi. Passa intanto un autobus quasi vuoto, il traffico è molto ridotto. La minaccia del sequestro della macchina sembra efficace.
Non vedo però nessun drone che volteggia nel cielo un po’ nuvoloso. Dopo 50 minuti riesco a entrare nel negozio, dove una guardia giurata fa da contatore degli ingressi, secondo la situazione dei clienti all’interno. Dove, a occhio, ci sono più o meno dieci persone.
Faccio velocemente la spesa, scaffali forniti, cartelli ovunque che informano che i rifornimenti sono assicurati e indicano le precauzioni da seguire. la precedenza a persone deboli, a coloro che fanno acquisti per le comunità e per i volontari che portano la merce a casa a chi non si può muovere.
Esco e torno a casa (250 metri di strada, questo per tranquillizzare che accusa la gente in coda di voler fare passeggiate) e vedo che dopo circa un’ora, la coda è tornata ad allungarsi fino al n. 54 del viale Don Minzoni, quasi come prima dell’ultimo diktat Contiano. Ma il governo deve capire che la gente deve pur mangiare, e per avere la spesa a domicilio, prova fornita da un mio parente, ci vogliono quasi due ore di attesa al telefono. Chiudi Italia sta avendo i suoi effetti sulle persone, ma temiamo che abbia peggiori riflessi sull’economia.
